Nella puntata di questo martedì 27 novembre della trasmissione "DiMartedì"su La7, è intervenuto Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico e attualmente esponente di Articolo Uno-MDP e deputato di Liberi e Uguali, il quale si è espresso approfonditamente su vari aspetti politici attuali. Vediamo cosa ha detto.

Bersani: 'Patto M5S-Lega? Uno vota la bandierina dell'altro e tutti insieme vanno contro l'Europa'

Parlando del quadro politico italiano attuale, Bersani ha affermato: "La situazione è instabile, ci saranno molti movimenti: i due contraenti di Governo quando hanno fatto il patto lo hanno considerato solo il primo tempo, loro infatti non sono una coalizione e non cercano mediazione sui singoli temi.

Il loro patto è che uno vota la bandierina dell'altro e tutti insieme vanno contro l'Europa per farsi dare i soldi. Nel profondo queste bandierine iniziano a scontentare i loro elettorati, ma anche i quadri intermedi e i dirigenti politici che iniziano a malsopportare questa situazione. Io immagino che avremo ancora un rimescolamento e la destra parte in vantaggio. C'è un vento di destra. Mi auguro che borghesi e liberali siano in grado di tenere quest'onda sul terreno delle istituzioni liberali, non tocca solo a noi di sinistra fare questo. Quando la democrazia deperisce, tutti dobbiamo attaccarci alle istituzioni liberali".

Aggiungendo: "Io non ce l'ho con nessun Governo, mi piace l'Italia: penso che con più equità e giustizia sociale questo paese girerebbe meglio (...) Il problema è che con questo Governo non si può parlare e non si può spostare niente".

Bersani: 'Centrosinistra così non può andare avanti, bisogna riorganizzare questo campo, ci vuole una cosa nuova'

Passando a parlare della propria parte Politica, Bersani ha detto: "Il centrosinistra deve riorganizzarsi, ci vuole una proposta nuova dopo questo enorme fatto accaduto nel mondo, in Europa e da noi, ovvero l'arrivo di una destra identitaria e regressiva.

Il Pd è il pezzo più grosso di questo campo ed esso, mantenendo l'ambiguità di fondo che ha, finisce per imprigionare tutto il centrosinistra. Insomma, è ora di dirci che chi vuol fare una formazione civica, liberale, moderata alla Macron, la facesse! Chi vuol fare la testimonianza più radicale, la facesse. Ma si dia spazio per una sinistra popolare come esiste negli unici paesi che hanno fermato l'ondata di destra: che sono Inghilterra, Spagna, Portogallo".

Riguardo all'imminente congresso del PD, Bersani ha detto: "No, non voterò alle primarie, non mi sembrerebbe rispettoso. Ma tifo per uno che dica la cosa che sto dicendo io, ovvero che ci vuole una cosa nuova: ci vuole che ognuno prenda la strada che ha nel cuore".

Sempre sullo stesso tema ha poi aggiunto: "Il centrosinistra così non può andare avanti perché non è in grado di esprimere il potenziale che c'è: bisogna riorganizzare questo campo. Ad esempio il 16 dicembre io e altri lanceremo l'idea di una sinistra larga e plurale, che si chiami "sinistra". LeU doveva essere l'innesco. Quello che non sono... non posso essere un partitino, non mi entra nella testa questa cosa qui. Posso solo sperare che ci sia una grande forza popolare, con i valori di sinistra, che sia in grado di recuperare quel pezzo di popolo a cui voglio bene".