Prosegue senza esclusione di colpi la polemica tra il M5S e i giornalisti (solo quelli garantiti che lavorano nelle grandi testate) dopo le parole pronunciate dai due leader del Movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Proprio oggi, con un lunghissimo post pubblicato su Facebook, il Dibba decide di tornare sull’argomento con una invettiva durissima contro il sistema mediatico considerato corrotto. Ma, soprattutto, il grillino mette nero su bianco i nomi di quei pochi esponenti dell’Ordine dei giornalisti che, a suo modo di vedere, è riuscito a tenere la schiena dritta, senza piegarsi agli ordini di qualche padrone, risultando così “libero”.
I pochi giornalisti liberi in Italia secondo Di Battista
Dunque, secondo Alessandro Di Battista, i giornalisti ritenuti liberi che svolgono il proprio mestiere in Italia si possono contare sulle dita di due mani. In testa alla sua personalissima classifica si piazza Marco Travaglio, nonostante il direttore del Fatto Quotidiano abbia “bastonato ripetutamente” il M5S. Piazza d’onore per l’intellettuale e scrittore Massimo Fini, anche lui collaboratore saltuario del Fatto, che non avrebbe fatto carriera proprio perché si è rifiutato di piegarsi al “pensiero dominante”. Il terzo nome citato da Di Battista è quello di Pietrangelo Buttafuoco, considerato “uno degli ultimi intellettuali rimasti” in circolazione.
Nella lista c’è anche Milena Gabbanelli
La lista dei giornalisti liberi targata Alessandro Di Battista prosegue con il nome di Fulvio Grimaldi, classe 1994, noto per essere stato un inviato di guerra della Rai. Così come Alberto Negri, inviato del Sole24Ore, entrambi considerati “non certo teneri con la politica estera” del governo Conte.
Citazione di rilievo anche per Franco Bechis, attuale direttore del Corriere dell’Umbria, dipinto da Di Battista come “uno dei giornalisti più innamorati dello studio degli atti che abbia mai conosciuto”. La sua lista si conclude, last but not least, con i nomi di due donne: Luisella Costamagna (editorialista del Fatto e de La Verità) e Milena Gabanelli (ex storica conduttrice di Report).
Una citazione particolare, infine, il Dibba la riserva a quelle decine di giornalisti, liberi anche loro, i quali avrebbero ormai compreso che “chi davvero sta colpendo la libertà di stampa” sono quelli che lui bolla come “sicari dell'informazione”, ovvero giornalisti capaci di “scendere in piazza” con l’unico scopo di “difendere la loro posizione di potere e servitù volontaria” allo stesso tempo.