Tecnè ha reso noti gli ultimi Sondaggi politici. L’istituto di ricerche ha mostrato le intenzioni di voto per i partiti aggiornate. Il dato più significativo è il calo dell’asse di governo tra Lega e M5S. Il partito di Matteo Salvini scende al 30,4%, andando a perdere l’1,8%, mentre il movimento di Luigi Di Maio scivola al 26,6%, arretrando addirittura del 2,6% rispetto alla scorsa rilevazione. In rimonta coloro che sono all’opposizione, a partire dal Pd (+0,9%). Quest’ultimo è salito al 17,8% ed è tornato a far registrare un andamento positivo.

C’è un incremento anche da parte di Forza Italia, anche se un po’ meno (+0,3%), che consente a Silvio Berlusconi di attestarsi all’11,2%. Compie un gran balzo in avanti Fratelli d’Italia, passando dal 3,3% al 4,2%. Infine, abbiamo Liberi e Uguali al 2,4% (+0,3%). Le liste rimanenti raccolgono complessivamente il 7,4%, ben due punti pieni in più rispetto all’ultima volta. Nell’attesa di ricevere altri aggiornamenti sui sondaggi elettorali, si è tornato a parlare delle primarie del Partito Democratico. Non c’è ancora una data, ma la sfida tra i possibili candidati alla segreteria è già scattata.

Primarie Pd: Zingaretti favorito per la segreteria nazionale

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è ufficialmente candidato alla segreteria del Pd, forte dell’appoggio di Dario Franceschini.

Dalla sua parte anche l’ex premier Paolo Gentiloni, altro esponente in suo supporto, che ha dato il suo benestare proprio in questi giorni. Zingaretti avrebbe grosse chance di vittoria. Lo rivela un’indagine effettuata da IZI Research. Andando ad intervistare gli elettori del partito, viene fuori che il 40,4% lo vorrebbe come segretario nazionale.

Quasi il doppio di coloro che preferirebbero Marco Minniti (23,2%). Entrambi dovranno vedersela con altri candidati, ma stando alle indiscrezioni saranno loro due a contendersi la poltrona.

Difficile possa far parte della partita Maurizio Martina (18,1%), che potrebbe chiamarsi fuori dalla sfida, mentre sono poche le speranze di vittoria di Matteo Richetti (6,9%).

Abbiamo poi l’outsider Dario Corallo (4,8%), oltre a Francesco Boccia (4%). C’è poi Cesare Damiano a chiudere la fila con il 2,6%. Ovviamente tutto sarà ancora da scrivere, considerando anche che ci sono ancora troppi indecisi (22,8%), che potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra.