La maggioranza composta da Lega e Movimento 5 Stelle incassa la prima sconfitta in parlamento da quando è stato sottoscritto il contratto di governo. Accade in Senato, dopo le commissioni Ambiente e Lavori pubblici erano impegnate nella votazione degli emendamenti al Dl Genova. L'emendamento presentato da Urania Papatheu, senatrice di Forza Italia, aveva lo scopo di bloccare l'articolo 25 del Dl, quello del tanto discusso condono edilizio ad Ischia e la modifica in questione è passata di stretta misura, 23 voti a favore contro 22. Decisivi in tal senso i voti dei cosiddetti 'dissidenti' del M5S: Gregorio De Falco ha votato con l'opposizione e Paola Nugnes si è astenuta.

Fuori di sé dalla rabbia il capogruppo pentastellato a palazzo Madama, Stefano Patuanelli: "Hanno tradito l'impegno con i cittadini". Esultanza dagli scranni dell'opposizione: "Voglio dire pubblicamente grazie ai senatori 5 Stelle che hanno votato contro questa schifezza", ha scritto in un tweet Matteo Renzi. L'ex premier ha poi lanciato un appello a Conte e Salvini: "Togliete la parte del condono edilizio dal Dl Genova e noi siamo pronti a votarlo con voi, ma quella schifezza va stralciata".

Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo dem al Senato.

"Il governo va sotto su una delle sue maggiori schifezze", sottolinea Andrea Marcucci.

L'emendamento di FI

Nel Dl Genova, pertanto, il contestatissimo articolo 25 prevedeva che alle istanze di condono si applicassero le norme della legge 47 del 28 febbraio 1985. L'emendamento della Papatheu approvato in commissione, invece, mira all'esatto contrario: "Le sanatorie del 1994 e del 2003 pongono dei limiti molto più restrittivi rispetto a quello del 1985".

De Falco ha spiegato che "l'emendamento era analogo a quello che io avevo presentato", ma non ha ammesso direttamente di averlo votato. Patuanelli ha invece puntato il dito sul capitano di fregata e sulla Nugnes. "Hanno tradito l'impegno con gli italiani, ma la maggioranza resta solida. Correggeremo questa stortura". I tempi in tal senso sono abbastanza ristretti, il provvedimento pubblicato lo scorso 28 settembre in Gazzetta Ufficiale deve essere convertito in legge entro il 27 di questo mese. Possibile che a stretto giro la maggioranza inserisca un nuovo emendamento per contrastare quanto fatto passare dalle opposizioni. Poi il Dl Genova deve tornare alla Camera per essere votato.