L’Italia non è un Paese illiberale e quando la Francia arriverà al nostro livello Pierre Moscovicici può fare uno squillo”. Con queste parole nette ed ultimative il vicepremier italiano, Luigi Di Maio, ha deciso di rispondere all’ennesimo attacco portato al governo gialloverde dal commissario europeo agli Affari Economici il quale, nel corso di una intervista radiofonica aveva parlato dell’Italia come di un “Paese illiberale”, invitandoci a “rispettare le regole” di Maastricht e tornando anche ad etichettare l’altro vicepremier, Matteo Salvini, come nazionalista e xenofobo.

Il leader leghista aveva immediatamente respinto al mittente le accuse del burocrate francese. “Questo signore non ha nient’altro da fare oltre ad insultarmi?”, ha scritto Salvini su Facebook, avvertendolo di voler “andare avanti alla faccia sua”. Le replica di Di Maio è arrivata invece dalla Cina dove si trova per un viaggio istituzionale nelle vesti di ministro dello Sviluppo economico.

La risposta di Luigi Di maio a Pierre Moscovici

La dura replica di Luigi Di Maio a Pierre Moscovici che, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, aveva definito “illiberale” il governo in carica in Italia, arriva da Shangai, in Cina, a margine di una conferenza stampa tenutasi nella sede del Trade Innovation Forum.

Il leader del M5S ha dichiarato di essere rimasto molto colpito dalle dichiarazioni dell'avversario politico, anche se le considera "legittime" in quanto anche Moscovici si trova in piena "campagna elettorale". Di Maio rivendica la forza dell'Italia in quantosecondo Paese europeo per produzione manifatturiera e irride il commissario Ue invitandolo a farci "uno squillo" quando la Francia arriverà al livello italiano.

Il ministro dello Sviluppo economico, poi, ringrazia calorosamente gli imprenditori tricolori i quali "fanno crescere la nostra economia creando valore" e conclude definendo una "presa in giro" l'epiteto illiberale appiccicatoci addosso da Pierre Moscovici.

La marcia indietro di Moscovici: ‘Italia grande democrazia’

Sommerso dal fuoco di fila delle reazioni italiane alle sue ennesime offese, il politico socialista francese stavolta ha deciso di optare per una onorevole ritirata strategica.

Rispondendo ad una domanda postagli da un giornalista durante la conferenza stampa tenutasi al termine della riunione dell’Eurogruppo, Pierre Moscovici non ha avuto difficoltà a dichiarare che l’Italia è una “grande democrazia” che rispetterebbe pienamente i principi liberali. Parole al miele anche per l’odiato duo Salvini-Di Maio che lui, dice, rispetta “pienamente”. Smentite seccamente, dunque, le ricostruzioni giornalistiche che gli avevano messo in bocca l’aggettivo “illiberale” riferito al nostro Paese. Moscovici ha anche puntualizzato di avere l’impressione che non sia la commissione europea ad aggredire sempre l’Italia. Semmai il contrario.