E' probabilmente uno dei personaggi più in vista della settimana, stiamo parlando di Filippo Roma, inviato della trasmissione 'Le Iene' di Italia Uno che nei giorni scorsi è stato autore dell'inchiesta che ha scoperto i lavoratori in nero nell'azienda del padre del ministro e leader del M5S Luigi Di Maio.
E proprio nel bel mezzo del ciclone mediatico scaturito dal suo reportage, Filippo Roma è intervenuto come ospite della trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora" su Radio Uno, dove ha raccontato alcuni aneddoti degli ultimi giorni.
Parla la 'Iena' che ha scoperto i lavoratori in nero nell'azienda della famiglia Di Maio
Sul merito dell'inchiesta Filippo Roma ha detto: "Stiamo aspettando risposte da parte del ministro, che in parte sono arrivate per quanto riguarda la sua posizione: ha pubblicato sul Blog delle Stelle il contratto di assunzione e le buste paga dell'azienda di famiglia. Aspettiamo però risposte su altre questioni che gli abbiamo posto. C'è un fatto che non tornerebbe: lui ci ha detto che lavorava nell'azienda del padre in estate, mentre la busta paga si riferisce a febbraio, si sarà dimenticato..."
Poi riguardo all'atteggiamento di Di Maio, la 'Iena' ha affermato: "L'ho trovato un po' deluso, penso dal papà.
E' emerso questo spaccato interessante nel rapporto fra padre e figlio. A volte le vicende pubbliche si intrecciano con quelle private. E' uscita questa difficile storia legata al passato, di questo padre e questo figlio che non si parlavano e di cui non so il motivo. Io gliel'ho chiesto ma non me l'ha detto".
Poi ha aggiunto: "E' stata un'intervista in cui siamo stati 'Iene', ci piace il gioco dello stillicidio: siamo fatti così.
Questo è vero. Probabilmente con Di Maio ci rivedremo, ormai abbiamo una certa confidenza. Ultimamente lo incontro una volta alla settimana".
Filippo Roma: 'I simpatizzanti del M5S sui social mi chiamano servo e mi minacciano'
Infine Filippo Roma si è soffermato sull'atteggiamento che sta riscontrando da parte del pubblico in questi ultimi giorni: "Sui social i simpatizzanti del Movimento mi hanno letteralmente sfondato e riempito di insulti, di ogni tipo: servo di Berlusconi, servo di Renzi.
Mi hanno detto che se mi incontrano per strada mi ammazzano o che se mi vedono mi riempiono di botte. Ho ricevuto una serie di 'Pezzo di m....' a iosa. Mentre per strada mi fanno i complimenti, non capisco se siano gli stessi che offendono sui social", ha infine ironizzato.
Quest'ultimo atteggiamento ricorda quello, molto simile, che lo stesso Filippo Roma aveva "denunciato" nello scorso mese di febbraio, quando aveva svolto un'inchiesta sullo scandalo rimborsi del M5S della scorsa Legislatura.
Anche in quel caso la 'Iena' aveva infatti ricevuto messaggi carichi di odio: peraltro si era sfogato su Facebook affermando: "C'è chi la sera, prima di addormentarsi, prega affinché io muoia. C'è chi offende pesantemente mia madre che non c'è più.
Chi mi augura malattie di vario genere e tutto il peggio possibile che la vita possa offrire. Chi vorrebbe incontrarmi per strada per mettermi le mani addosso"; anche se in quel caso Filippo Roma aveva aggiunto di essere stato ringraziato personalmente da Luigi Di Maio per quello che aveva scoperto.