Nella puntata di questo mercoledì 28 novembre della nota trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora", in onda su Radio Uno e condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, è stato ospite Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, ex vice-premier e ministro della Cultura, attualmente presidente di ANICA, il quale ha parlato anche di alcuni temi di attualità Politica. Vediamo le parti salienti di quello che ha affermato.

Rutelli: 'Fare il sindaco è il lavoro più bello ma anche più difficile che ci sia'

Francesco Rutelli ha esordito parlando del suo attuale impegno alla guida di ANICA, associazione dell'industria del cinema e dell'audiovisivo: "E' un settore che dà lavoro a un sacco di gente.

Ogni anno in Italia ci sono 5 miliardi di lungometraggi. Solo dal 1° gennaio di quest'anno 32 milioni di italiani hanno visto almeno un film".

Poi passando sulla politica ha detto: "Oggi fare il sindaco è il lavoro più bello ma anche più difficile che ci possa essere. Da romano guardo questa città con rispetto: non voglio fare polemica coi miei successori. Però va detto che ora si fatica, questo lo vedono tutti. Oggi le amministrazioni hanno opportunità che ai miei tempi non avevamo: il web aiuta molto ad esempio. Ma i cittadini hanno più ansie e avvertono di più i problemi".

'PD ha preso un sacco di botte: serviva bagno nella realtà; candidati alla segreteria simili fra loro, non voto a primarie'

Sul congresso del Pd, Rutelli ha detto: "I principali candidati li conosco e alcuni hanno un profilo politico e culturale simile, non è facile distinguerli come posizionamento e biografia. Questo può essere anche incoraggiante perché dopo la tenzone, è più facile che tornino unirsi.

Il PD è convalescente, diamogli il tempo di recuperare: ha preso un sacco di botte perché non ha fatto un bagno nella realtà. E' colpa di tutti, certamente anche di Renzi. E' stato da poco diffuso uno studio scientifico dove emerge che fra chi è più ricco e chi è più povero ci sono 8 anni di vita in meno. In Italia c'è un disagio sociale gigantesco e il PD non se ne è accorto: ha smesso di farlo anche nel periodo di Renzi.

(...) Al suo interno sono emerse troppe divisioni interne, rispetto al desiderio di unire. Non voterò alle primarie perché non sono iscritto al PD, è giusto che lo facciano gli iscritti".

Più in generale Rutelli ha poi affermato: "Il vero problema del nostro tempo è la discordia: cioè il fatto che chi agisce nella vita pubblica costruisce la sua fortuna sull'avversione nei confronti degli altri. Questo tradisce le ragioni della politica, la quale si fa per servire gli altri. Una politica costruita sull'essere contro gli altri è la negazione della politica. Ci vuole gente che voglia unire e sconfiggere la discordia, la divisione e la zizzania. (...) Per risollevare un organismo complesso non basta una persona sola, lo stesso dico a chi mi chiede di Roma: servirebbero 100 persone per risollevarla".

'Quelli di prima un cavolo! Ai tempi del nostro Governo Prodi il rapporto debito/PIL era sotto il 100 e lo spread era a 30'

Rutelli ha poi parlato di Luigi Di Maio, affermando: "Adesso lui ha 31 anni ed è capo del primo partito italiano, vice-presidente del Consiglio e ministro di vari dicasteri come Sviluppo economico, Energia, Commercio con l'Estero, del Lavoro, della Previdenza sociale e delle Comunicazioni: se fa tutte queste cose deve sicuramente essere bravo".

Infine si è tolto un sassolino dalla scarpa: "L'unico anno nella storia degli ultimi 25 in cui il debito è stato sotto a 100 era il 2007, ovvero quando noi eravamo al Governo con Prodi. Siccome sentiamo sempre dire 'Quelli di prima...', io dico 'Quelli di prima un cavolo!', io sono stato vice-premier di un Governo durante il quale il rapporto debito/PIL era sotto il 100 e lo spread era a 30. Piantiamola di dire che tutti quelli di prima erano tutti uguali: non è vero".