Francesca Businarolo e Francesco Forciniti hanno ritirato l'emendamento sulla prescrizione. Dunque il M5S ha ceduto alle pressioni dell'alleato di governo? In realtà tutt'altro, perché i relatori del ddl anticorruzione non hanno fatto altro che presentarne un altro, identico al primo, cambiando soltanto il titolo. Anzi, per essere più precisi, integrando il titolo del provvedimento evitando equivoci legati all'estraneità del testo della materia. Se così fosse stato, il provvedimento correva il rischio di essere dichiarato 'inammissibile'. Il Movimento, pertanto, va avanti con la sua battaglia ed anche con lo scontro che lo vede contrapposto alla Lega.

La modifica del titolo

Dunque Businarolo e Forciniti hanno semplicemente apportato una piccola, ma importante modifica al titolo. Nell'annotazione del secondo capoverso si legge di inserire le parole "nonché in materia di prescrizione del reato" dopo "pubblica amministrazione". A tutti gli effetti un escamotage per evitare che venga sollevato il problema dell'inamissibilità. Pertanto è un segnale chiarissimo di come i pentastellati non arretrino di un passo. Le proteste della Lega sono state espresse da Igor Iezzi, capogruppo del Carroccio in Commissione Affari Istituzionali. "Non possono modificare soltanto due righe - protesta - perché il testo è identico. Al momento non c'è un'intesa, ma spero che si trovi".

Le posizioni restano dunque parecchio distanti ed è probabile che vengano chiarite in un vertice tra il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede insieme ai parlamentari del M5S e gli esponenti della Lega.

Possibile un chiarimento tra i due leader

Le posizioni delle due forze di governo sono arcinote. "La prescrizione non verrò stralciata dal ddl", ha ribadito Luigi Di Maio a Radio Radicale, definendo il disegno di legge 'spazzacorrotti'.

Ed ha aggiunto la sua intenzione di dire "basta all'impunità dei furbetti del quartierino che si salvano grazie alla prescrizione". Un concetto che viene rimarcato anche dal premier Giuseppe Conte: "La prescrizione è nel contratto di governo e, dunque, manterremo il punto". Il citato Iezzi, sottolineando che i nodi possono essere sciolti soltanto tra un confronto tra Di Maio e Matteo Salvini, ha spiegato che "la Lega è d'accordo sui principi, ma non sullo strumento che si vuole scegliere.

Il tema della prescrizione deve essere sciolto, altrimenti sarà un problema per noi votare il ddl anticorruzione". Ad ogni modo, intervenendo sulla questione, lo stesso Salvini ha dichiarato che "la riforma ci sarà perché mettere in galera mafiosi e corrotti è una priorità della Lega", ma il segretario del Carroccio e ministro dell'Interno ha aggiunto che "le riforme vanno fatte bene, evitando ad esempio che i processi durino all'infinito, soprattutto per gli innocenti. Altrimenti - ha concluso - ci perdiamo tutti".