A Diego Fusaro non piace proprio la nuova campagna pubblicitaria di natale lanciata dalla conad, la nota catena di supermercati. Secondo il filosofo di idee marxiste, infatti, il soggetto dello spot (guarda il video qui sotto), in cui si parla di un ragazzo costretto a lasciare la propria famiglia proprio durante le festività natalizie, non rappresenterebbe altro se non una “apologia” dello “sradicamento” dalle proprie origini dei giovani lavoratori, costretti ad accettare i lavori precari che l’odierna versione del capitalismo impone.

Lo spot natalizio della Conad

La nuova pubblicità della Conad, ambientata durante il periodo di Natale, è stata lanciata in tv giovedì 20 dicembre scorso. Sono disponibili due versioni, una ‘corta’ da 30 secondi, e una più ‘lunga’ da 45. Il breve video si apre con la scena di un ragazzo dallo spiccato accento del sud che, mentre in sottofondo parte una musica natalizia con tanto di cornamuse, risponde al telefono. “Sono io, ah e certo che sono contento”, esclama il giovane che, evidentemente, ha ricevuto quella che si prospetta come una bella notizia. “Assunto. Parto domani stesso”, comunica il nuovo impiegato Conad ai genitori, visibilmente tristi e preoccupati. “Ma è Natale”, prova a ribattere ingenuamente la madre.

“Mammà, devo”, la blocca subito il figlio.

‘A tutti i nostri ragazzi che vanno lontano Conad augura Buon Natale’

La scena si sposta al giorno successivo, con la povera mamma intenta a riempire la valigia del figliolo con prodotti di tutti i tipi (guarda caso a marchio Conad): pasta, caciocavallo, tarallucci. “Mamma ma che fai, il caciocavallo mi impuzzolisce tutte le camicie”, la riprende allora il fresco assunto Conad.

E allora ci pensa il saggio padre a calmare la situazione, lanciando sulla valigia una carta prepagata, ovviamente Conad. “Con questa quando arrivi ti compri le nostre cose e pensi a noi”, rassicura tutti il saggio capofamiglia. Lo spot si chiude con la voce narrante che dice: “A tutti i nostri ragazzi che vanno lontano Conad augura Buon Natale”.

Il giudizio di Diego Fusaro

Uno spot come tanti, avranno pensato in molti guardando le immagini e ascoltando le frasi di circostanza recitate dai pur bravi attori. Non l’ha pensata ovviamente così Diego Fusaro, il filosofo di formazione marxiana ed hegeliana, divenuto volto noto della tv grazie alle sue continue e a volte memorabili apparizioni. In un breve post pubblicato sulla sua pagina Facebook nella giornata di Santo Stefano, Fusaro scrive testualmente: “Sbaglio o la pubblicità natalizia della Conad è un'apologia, nemmeno troppo larvata, dello sradicamento precarizzante proprio del capitalismo liquido-flessibile?”. L’accusa formulata nei confronti del Consorzio Nazionale Dettaglianti di Bologna è, in pratica, quella di favorire con le sue politiche del lavoro la diffusione a macchia d’olio di impieghi precari che sradicano le persone dal territorio in cui sono nati e cresciuti e dove condividono i loro affetti. Il tutto in nome della visione neoliberista del capitalismo.