Laura Boldrini definisce i membri del governo formato da M5S e Lega dei “leoni del me ne frego” che adesso, di fronte alla Commissione europea, si sono ridotti fare il “gioco delle pecore”. La dichiarazione della parlamentare di LeU arriva di fronte ai giornalisti, assiepati dentro a Montecitorio, a margine dell’informativa alla Camera del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in vista del Consiglio Ue e dell’Eurosummit, previsti per il 13 e 14 dicembre prossimi. Il riferimento della Boldrini è al secondo lei mutato atteggiamento dell’esecutivo sui contenuti della Manovra economica da presentare a Bruxelles: niente più dichiarazioni sprezzanti nei confronti dei vari Juncker, Moscovici e Dombrovskis, ma un comportamento da “pecore”.

Compreso il suo peggior avversario, Matteo Salvini.

L’intervento di Laura Boldrini alla Camera: ‘Conte esautorato di fronte alla pubblica piazza’

“Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini - afferma Laura Boldrini durante il suo intervento alla Camera durante l’informativa tenuta dal premier Conte - dismessi gli abiti da ministro dell’Interno, abiti nei quali si ritrova malvolentieri, visti gli scarsi risultati concreti che sta realizzando, ha tenuto un comizio qui a Roma (l’8 dicembre scorso ndr) e ha chiesto ai suoi sostenitori, a loro, non al Parlamento, badate bene, il mandato a trattare con l’Unione europea. L’avrà sentito anche lei presidente - aggiunge poi, rivolta polemicamente all’inquilino di Palazzo Chigi - ha chiesto questo: il mandato a trattare con l’Ue.

Ora - prosegue l’ex presidente di Montecitorio - avevamo capito che fosse lei presidente Conte ad essersi preso l’impegno, anzi lo aveva rivendicato, a discutere con Bruxelles della manovra di bilancio. Il Parlamento (italiano ndr) e l’Unione Europea devono sapere chi tratta per conto dell’Italia e se lei è stato esautorato di fronte alla pubblica piazza”.

Giuseppe Conte: ‘Niente libro dei sogni a Bruxelles’

Insomma, un giudizio durissimo, quello di Laura Boldrini, sul ruolo del premier nella gestione della crisi tra il governo italiano e la Commissione europea sul contenuto della nostra manovra economica. Giuseppe Conte, da parte sua, pochi minuti prima aveva assicurato alla platea parlamentare che non ha intenzione di recarsi a Bruxelles con in mano un “libro dei sogni”, ma con “lo spettro completo del progetto riformatore” del governo da lui guidato.

Il suo difficile compito, precisa, è quello di varare una manovra economica che risponda alle esigenze dei cittadini italiani, rispettando al contempo gli stringenti “vincoli europei”. Comunque sia, Conte si augura che il “confronto serrato” tra le parti si possa concludere trovando un “punto di equilibrio”, superando però quel “rigorismo miope” che ha finora condizionato le politiche economiche dell’Unione.