Matteo Salvini ha costruito buona parte del suo consenso anche attraverso l'utilizzo dei social network. Le sue dirette Facebook, in tal senso, sono state uno strumento fondamentale ai fini dell'acquisizione di un buona fetta dell'elettorato. Oggi è tornato a parlare, come non faceva da tempo. A sottolineare l'assenza del consueto appuntamento con i suoi followers è stato lui stesso, evidenziando che i ritmi da ministro dell'Interno sono piuttosto serrati e il tempo non è molto per fare altro. Proprio la sua eccessiva esposizione sui social network è finita sotto la lente d'ingrandimento della critica del procuratore di Torino Armando Spataro, il quale ha bacchettato Salvini per il fatto che un suo tweet che anticipava l'operazione contro un'organizzazione criminale nigeriana avrebbe messo a rischio la buona riuscita dell'intervento delle forze dell'ordine.

Proprio su questo punto Salvini ha inteso replicare punto per punto alle parole del magistrato.

Salvini racconta come sono andate le cose

Salvini ha evidenziato che quando un procuratore della Repubblica Italiana dice che un suo tweet mette a rischio un'operazione sbaglia. Sbaglia nei modi, secondo il ministro, poiché eventualmente la cosa, tra istituzioni, andava chiarita al telefono e non pubblicamente. Infatti, sempre secondo il leader della Lega, sbaglia nel merito. Non a caso il vicepremier spiega nella sua diretta Facebook come ogni mattina riceva un riepilogo di tutte le operazioni delle forze dell'ordine svolte nella notte. "Alle 7.22 - rivela - mi arriva un messaggio che mi riempie di gioia che mi parla di quest'operazione che ha portato all'arresto di quindici nigeriani.

Sapete - prosegue chiedendo ai suoi followers - a che ora è stato fatto questo tweet incriminato? Un'ora e mezza dopo".

Parole dure nei confronti di Spataro

Salvini ritiene che un'ora e mezza dopo un ringraziamento alle forze dell'ordine non può valere un attacco di quel tipo. "Sono il ministro più raggiungibile e se c'è un problema - ha detto - la cosa si chiarisce al telefono".

Il ministro rinnova la propria stima nei confronti dei magistrati, ma lancia una frecciata: "Gli attacchi gratuiti e politici lasciamoli fare ai politici che si candidano alle elezioni. A meno che qualcuno non si voglia candidare alle elezioni, prende il voto degli italiani, va in Parlamento e contesta questo Ministro".

Ecco il video completo della diretta: