Il Partito Democratico viaggia a minimi storici in fatto di consenso. Tra le anime interne più critiche nei confronti delle scelte politiche dei "dem" c'è sempre stato sicuramente Michele Emiliano. Il governatore della Puglia è stato uno dei primi contestatori delle strategie messe in atto da Matteo Renzi e più volte aveva contestato al suo partito l'aver smarrito la strada della "sinistra" vera. Oggi è costretto a lasciare il partito, in ossequio a quella che è una sentenza della Corte costituzionale , al culmine di un processo disciplinare aperto dal Csm.

Emiliano, infatti, è anche un magistrato.

Emiliano è l'anima dialogante del Pd con il M5S

Da semplice militante si era auto-incaricato di far tornare il Pd ad essere un partito di sinistra, erede della Resistenza. Per dare l'idea di quelle che sono le opinioni di Michele Emiliano è sufficiente ricordare come, mentre tutto il suo partito osteggiava la manovra del governo, lui forniva ben altro punto di vista. Nelle sue idee il Partito Democratico dovrebbe stare dalla parte dei debiti, avrebbe dovuto smettere di difendere i poteri forti e lobby finanziare. "Il Pd - disse - se ho capito bene le lobby finanziare che sono preoccupate dello spread". Nel suo pensiero il partito dei "dem" avrebbe dovuto prendersi l'incarico di dialogare con i grandi poteri della finanza della giustezza di alcune operazioni.

"Il Pd - aveva evidenziato - o cambia registro o cambia giudizio su questa manovra o sarà difficile uscirne vivi. Un partito come il nostro non può trasformarsi in una tutela degli interessi forti". Non a caso Emiliano era stato da più parti definito come l'anima del Pd dialogante con il Movimento Cinque Stelle.

Ecco il video di Mediareport in cui sosteneva che anche lui avrebbe fatto una manovra come quella di Lega e M5S:

Emiliano continuerà a essere vicino al PD

"Dolorosa, ma inevitabile". Michele Emiliano ha definito così il destino che lo vede costretto a interrompere la sua esperienza all'interno del Partito Democratico. Non potrà più essere iscritto in maniera ufficiale al partito, ma ha già annunciato che la sua attività e vicinanza non si fermerà.

Ha annunciato che continuerà la sua frequentazione all'interno del suo circolo PD. Il Csm aveva avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare sulla base del fatto che è vietato per i magistrati iscriversi o partecipare in modo continuativo e sistematico alle attività di un partito politico.