Il governo maltese, dopo le sollecitazioni del vicepremier Di Maio, ha pubblicato una nota riguardante le dichiarazioni fatte in merito alla Sea Watch e la Sea Eye. Le due Ong, da giorni, sono alla ricerca di un porto sicuro in cui poter far sbarcare i 49 migranti salvati nel Mediterraneo. Nonostante sia stato loro concesso di entrare in acque maltesi, il permesso d'attracco non è ancora stato formulato e l'equipaggio della Sea Watch non sembra avere alcuna intenzione di separare le donne e i bambini dalle altre persone a bordo.

Il 'botta e risposta' tra Di Maio e Michael Farrugia

Il leader del M5S, nel tardo pomeriggio di ieri, ha scritto su Facebook che ''malta non fa attraccare le imbarcazioni nonostante siano nelle loro acque territoriali a un miglio dalla costa'' e che, di fronte all'emergenza umanitaria delle due Ong, ''tutta l'Europa se ne frega''. L'attenzione del vicepremier è stata rivolta, in particolare, alle donne e ai bambini presenti a bordo. Luigi Di Maio, infatti, ha esortato in modo deciso La Valletta a farli scendere sulla terra ferma, promettendo che l'Italia li avrebbe accolti. ''Siamo pronti a dare, come sempre, una lezione di umanità all'Europa intera'' ha affermato, concludendo il suo discorso sottolineando la volontà di ''costringere i capi di Stato europei a rispettare le quote previste per ogni Paese''.

Per risposta, il ministro dell'Interno maltese, Michael Farrugia, ha diffuso una nota in cui ha espressamente richiamato il vicepremier a ''valutare i fatti prima di fare tali dichiarazioni pubbliche e di evitare di farne di simili in futuro''. Secondo Ferrugia, l'Italia avrebbe negato un porto sicuro alle Ong anche quando il salvataggio cadeva in competenza italiana e, pertanto, ''dovrebbe partecipare al ricollocamento dei migranti piuttosto che fare dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea''.

A conclusione del comunicato, infatti, il ministro ricorda il ricollocamento a cui la Commissione Ue sta lavorando. Programma che, stando a Farruggia, il vicepremier italiano dovrebbe conoscere bene.

Linardi: 'Donne e bambini non verranno sbarcati senza i propri familiari'

Giorgia Linardi, volontaria e portavoce della Sea Watch, ha riferito che, da parte della Ong, ''non c'è alcuna intenzione di separare le persone a bordo'' e che, dunque, ''donne e bambini non verranno sbarcate senza i propri familiari''.

Nonostante la disponibilità espressa dal governo italiano sia ''accolta volentieri'', l'equipaggio preferirebbe che essa ''non sia basata su alcun tipo di discriminazione rispetto alla composizione del gruppo a bordo''. Per questo motivo, la Ong ha invitato i governi a svolgere le trattative ''a terra, senza tante dichiarazioni pubbliche, ma lavorando affinché si trovi una soluzione'', indicando al più presto un porto sicuro ''ragionevolmente vicino''.