Il caso Battisti si arricchisce di un nuovo fatto. Ieri 'Il Giornale' ha riportato la lettera che il parlamentare europeo Josè Bovè, appartenente alla sinistra più radicale, vice presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale al parlamento, avrebbe inviato al governo della Bolivia affinchè salvasse ancora una volta il terrorista dal carcere.

E' stata diffusa dallo stesso deputato europeo attraverso i suoi canali social ed il suo sito internet personale. L'appello, secondo 'Il Giornale', sarebbe stato inviato via mail lo scorso 31 dicembre direttamente a Patricia Hermosa Gutierrez, capo di gabinetto della Presidenza della Repubblica della Bolivia, una delle collaboratrici più strette del Presidente Evo Morales.

Josè Bovè aveva scritto per chiedere protezione per Cesare Battisti

Il deputato scriveva nella missiva: "Ti chiedo che tu gli permetta a Battisti di stabilirsi in Bolivia con una protezione giuridica simile a quella che a suo tempo gli aveva concesso la Francia"

L'eurodeputato francese ha percorso la storia giudiziaria di Cesare Battisti dipingendolo come vittima della giustizia da difendere e proteggere da una nazione, l'Italia, condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per violazione dell'articolo 6 della Convenzione per la mancanza del diritto a un processo equo e la violazione del diritto alla difesa.

Nella missiva Josè Bovè chiedeva in maniera molto esplicita, per conto del terrorista latitante, che potesse godere di una protezione giuridica simile a quella fornita dalla Francia con la cosiddetta 'Disciplina Mitterand' a favore di chi si dichiarava prigioniero politico.

Come è possibile che un deputato europeo invece di collaborare con la giustizia stesse dalla parte di un ricercato?

Il Giornale si è chiesto come potesse un membro del parlamento Europeo chiedere aiuto per conto di una persona che in quei giorni era formalmente ricercata dalla Polizia del suo paese e che, alcuni giorni prima, il 21 dicembre, si era visto rifiutare la richiesta di asilo politico dal presidente della Bolivia Morales.

La missiva di Bovè, in pratica, è stata una sorta di ultima carta per cercare di evitare che Battisti, una volta individuato dagli uomini dell'Interpol, venisse catturato ed estradato. Infatti, successivamente all'arresto ha emesso un duro comunicato contro la Bolivia ed il suo 'silenzio assordante' sulla vicenda del fermo e sul fatto che si sia concessa un'estradizione lampo del latitante ne ha confermato tutti i presupporti della lettera inviata.