La presentazione di un manifesto per le europee potrebbe anche aprire una stagione nuova per chi fa riferimento alla politica italiana di centro sinistra. Nel frattempo Carlo Calenda partecipa a trasmissioni televisive, dove c'è chi lo vede come il possibile anti-Salvini. La sua scelta di prendere le distanze del Pd da ormai diversi mesi potrebbe essere una carta vincente, sebbene lui ci tenga a sottolineare come la sua iscrizione al partito non sia in discussione. Allo stesso modo, però, occorre sottolineare come non si ponga alcun problema nel prendere le distanze da altri appartenenti allo schieramento dei 'dem'.

E' accaduto, ad esempio, nel corso della sua ospitata presso la trasmissione "Otto e mezzo" in onda su La 7.

Reddito di cittadinanza, non il peggiore dei mali per Calenda

"Io non considero il reddito di cittadinanza come il peggiore dei mali possibili". Lo dice a chiare lettere Carlo Calenda, non temendo quanti attorno a lui e dentro al suo partito lo demonizzano come strumento che regala denaro a chi decide di stare sul divano.

Secondo Calenda, il Pd non dovrebbe comunque votare a favore del reddito di cittadinanza, ma dovrebbe avanzare una proposta per lenire le preoccupazioni attraverso strategie alternative. "E' una risposta sbagliata - afferma - ad un problema che esiste. Si sono abbassate le soglie e aumentati gli importi".

C'è anche spazio per una stoccata a Beppe Grillo, evidenziando come oggi si parli di un qualcosa che non sia neanche vicino a ciò che auspicava l'ispiratore del movimento pentastellato.

Calenda lancia frecciate alla Boschi

Hanno fatto molto discutere i post di Maria Elena Boschi riguardo al reddito di cittadinanza, legge per la quale la deputata del Pd aveva scelto come colonna sonora la canzone de Lo Stato Sociale "Una vita in vacanza".

Espressioni che hanno trovato un evidente e dichiarato dissenso da parte di Calenda. "L'affermazione della Boschi - tuona - è sbagliata nel modo totalmente e nel merito". Il tono si fa ancora più serio quando sottolinea apertamente “Stiamo parlando comunque di un supporto alla povertà e non si parla in questo modo di problemi complessi".

Tornando, poi, sulla misura in sé lancia un allarme: "C'è un gigantesco rischio che questi soldi che sono tantissimi e che hanno determinato l'appesantimento delle manovre Iva vadano a persone che non ne hanno diritto. Dobbiamo dire quali punti vanno cambiati".