Rischia di costare carissimo a Sandro Russo, dipendente di un Caf della Cgil di Palermo e consigliere comunale del Pd a Monreale, il servizio mandato in onda domenica scorsa dalla trasmissione Non è l’Arena, condotta da Massimo Giletti su La7. Nel video, il giornalista di Giletti aveva chiesto, sotto mentite spoglie, informazioni ad un dipendente del Caf del capoluogo siciliano (Sandro Russo, il cui volto era stato oscurato) su come eludere i vincoli e aggirare i paletti che impediscono di riceve il reddito di cittadinanza anche se non si posseggono i requisiti.

L’uomo non si era sottratto all’illecito consiglio. Peccato per lui che, proprio quella sera, ospite del conduttore fosse Luigi Di Maio il quale, infuriato, aveva richiesto subito gli estremi di quella persona per girarli alla Guardia di Finanza. E così è stato. Russo al momento risulta sospeso dall’impiego, anche se lui nega gli addebiti, mentre lo stesso leader del M5S, insieme ad Alessandro Di Battista, pubblica un video su Facebook in cui ironizza sul primo “furbetto” del reddito di cittadinanza, guarda caso del Pd.

Il video pubblicato dal M5S: ‘Non ci posso credere che è uno del Pd’

Non stanno più nella pelle dalle risate Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista durante il breve video pubblicato nel primo pomeriggio di oggi sulla pagina Fb ufficiale del M5S.

I due commentano, divertiti, la notizia che le Fiamme Gialle si sono presentate al Caf di Palermo, situato in via Salita Partanna, dove lavora Sandro Russo, il quale è stato immediatamente sospeso dai suoi dirigenti. La Cgil conferma pure che nei confronti del ‘dipendente infedele’ verranno presto presi ulteriori provvedimenti disciplinari.

Russo, dal canto suo, si difende dichiarando di essere stato “raggirato” a sua volta dal giornalista di La7, il quale si sarebbe presentato come un dirigente della Cgil che chiedeva delucidazioni proprio su possibili casi di “persone che cerchino di raggirare le normative”.

Luigi Di Maio: ‘Legge del contrappasso per il Pd’

Una ricostruzione che, se pur dovesse risultare vera, già non regge mediaticamente, schiacciata dall’indignazione popolare.

“Pensate un po’ la legge del contrappasso - esulta infatti Di Maio nel video - Tutti quelli che in questi anni hanno passato il tempo a dire che il reddito di cittadinanza favorirà i furbetti, cioè quelli del Pd, si ritrovano ad avere un consigliere comunale, del Pd, che è il primo furbetto. Lo abbiamo individuato con la Guardia di Finanza e lo abbiamo fatto sospendere”. Solo a quel punto interviene Di Battista che, con un sorriso a 32 denti, ripete due volte: “Non ci posso credere che è uno del Pd”. Ma il leader del M5S conferma. “È uno del Pd”.