Il Tribunale di Catania, sezione reati ministeriali, il cosiddetto Tribunale dei Ministri, ha richiesto al parlamento l’autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il reato di sequestro aggravato di persona. Il caso è quello, ormai arcinoto, della nave Diciotti della Marina italiana, bloccata su ordine di Salvini nel porto di Catania per alcuni giorni nell’agosto scorso, con il divieto per i 177 migranti a bordo di sbarcare. La vicenda si risolse poi con lo sbarco dei profughi e la loro successiva ‘fuga’ dai centri di accoglienza del Vaticano che li ospitavano.

Ora che i giudici catanesi sono tornati all’attacco contro il leader della Lega, spetterà al Senato della Repubblica decidere se mandare a processo Salvini. Uno dei membri della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama (presieduta da Maurizio Gasparri) è il senatore di LeU Pietro Grasso che, in un tweet postato ieri, ha lanciato un messaggio sibillino all’avversario politico.

Pietro Grasso condivide una vecchia intervista di Matteo Salvini

Non appena venuto a conoscenza della nuova indagine aperta a Catania (la prima volta era toccato al procuratore Luigi Patronaggio di Agrigento) contro Matteo Salvini, il senatore della semi dissolta LeU (Liberi e Uguali, unione tra Mdp di Bersani-D’Alema e Sinistra Italiana di Fratoianni ndr), Pietro Grasso, ha deciso di pubblicare un breve cinguettio sul social network Twitter che ha tutto il sapore di una minaccia politica.

L’ex presidente proprio dell’aula di Palazzo Madama nella scorsa legislatura, ha postato la pagina del quotidiano Libero del 27 agosto scorso contente un’intervista al leader leghista, a quel tempo messo sotto inchiesta, come già accennato, da Patronaggio. ‘Da magistrati e sinistra, Dio salvi Salvini. E noi intanto raccogliamo le firme in appoggio al vicepremier’, si legge nel titolo dell’intervista che sembra talmente attuale da essere stata scritta oggi.

Durante il colloquio con il giornalista Fabio Rubini, Salvini aveva pronunciato frasi del tipo “Non avrei mai pensato di essere indagato per sequestro di persona, voglio solo difendere il Paese dall’invasione”, “Chiederò al Senato di farmi processare”, “Niente immunità, voglio essere processato”.

Il messaggio trasversale dell’ex presidente del Senato al leader della Lega

Insomma, parole che potrebbero essere messe in bocca al Capitano della Lega anche in queste ore, dopo la notizia della nuova offensiva dei giudici, stavolta catanesi. Pietro Grasso, vecchia volpe delle aule parlamentari, ma soprattutto giudiziarie, coglie quindi la palla al balzo per lanciare una frecciata contro il suo poco stimato avversario politico.

“Come membro della Giunta del Senato - scrive la ex Terza carica dello Stato su Twitter - dovrò esaminare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per sequestro di persona nel caso Diciotti”. Fino a qui tutto normale, una notizia peraltro di dominio pubblico. Il brutto, per Salvini, è che Grasso decide di aggiungere una postilla. “Aveva detto che avrebbe rinunciato all'immunità e chiesto al Senato di farsi processare - punta il dito facendo riferimento alla succitata intervista a Libero - Conferma, vero?”. Un messaggio che ha tutta l’aria di essere un avvertimento.