Sembra una barzelletta, ma la realtà è che qualcuno ha seriamente proposto di candidare Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell'interno, al Premio Nobel per la Pace. Nelson Mandela, Al Gore, Kofi Annan, Medici Senza Frontiere, Barack Obama, Malala Yousafzai. E poi Matteo Salvini.

L'idea è stata proposta da Andrea Lorusso, giornalista e attivista politico, attraverso un suo articolo pubblicato su Affari Italiani. Nel suo articolo, il giornalista ci tiene anche a spiegare che la sua proposta non è ironica né che si tratta di una provocazione, ma di una cosa seria.

La candidatura di Salvini al premio Nobel sarebbe un gesto praticamente dovuto, in quanto Salvini è riuscito a portare pace, serenità e coesione all'interno dell'Unione Europea in quanto "paciere dei mari".

Andrea Lorusso: "Salvini miglior Ministro degli interni degli ultimi trent'anni"

Secondo Lorusso la Politica di Salvini per quanto riguarda i flussi migratori e i migranti del Mediterraneo avrebbe portato ad una drastica riduzione della clandestinità. Riduzione che avrebbe portato effetti positivi al Paese, tali da essere sotto gli occhi di tutti.

Per questo suo risultato Salvini non solo meriterebbe una medaglia in quanto miglior Ministro degli interni dall'inizio degli Anni '90, ma la medaglia si potrebbe facilmente, e si dovrebbe, secondo Lorusso, trasformare in un Premio Nobel.

Nell'articolo su Affari Italiani è anche espressa la difesa sull'operato del vicepremier per quanto riguarda le Organizzazioni Non Governative, le tanto vituperate ONG, che non farebbero altro che il gioco degli scafisti "ignorando tutti i codici e i trattati, ignorando le coste più sicure per l'attracco" per portarli "guarda caso" in Italia.

Infine, Lorusso di certo non si lascia sfuggire l'occasione di attaccare coloro che speculavano sulla pelle dei migranti, incassando i famosi "35 euro al giorno, senza garantire i servizi", ma senza chiedere condanne e indagini, senza parlare delle varie truffe in cui è stata coinvolta anche la 'Ndrangheta, ad esempio, che lo stesso Ministro dell'Interno aveva detto di voler debellare.

Matteo Salvini, da comunista a Premio Nobel

La politica di Matteo Salvini contro gli immigrati è sempre stata dura, ma dal post elezioni si è fatta molto più aspra. D'altronde non c'è da sorprendersene, vista la sua trasformazione durante gli anni: comunista agli inizi (tanto da volere anche la legalizzazione della cannabis) fino ad un ritorno al cattolicesimo estremo, sostenitore del "Padania is not Italy" fino a "Prima gli Italiani", prima pronto a farsi processare per le sue azioni politiche per poi cambiare idea e chiedere l'immunità al Senato.

Un qualunque altro politico, anche in vista delle sue dichiarazioni sensazionalistiche disattese, sarebbe in difficoltà di fronte a tutte le prove, quantomeno, della sua indecisione.

Ma non Salvini, che è stato in grado di creare e diventare una vera e propria macchina della propaganda ambulante, riuscendo a raccogliere sempre più consensi, soprattutto a discapito dei suoi alleati di governo. Certamente si è fatto i suoi calcoli molto bene, visto il consenso in perenne ascesa fin dalle elezioni del 2018. Un Nobel per la Pace sicuramente no, forse un Nobel per la Matematica sarebbe più adatto.