Il talk show Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber su La7, offre molto spesso piccanti spunti polemici. È il caso della puntata andata in onda venerdì 22 febbraio dove, a discutere della presunta recrudescenza del razzismo in Italia c’erano, oltre alla padrona di casa, Angela Bedoni (la donna di Melegnano, madre adottiva di un ragazzo nigeriano), il sindaco Pd di Ancona Valeria Mancinelli e i due giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Roberto D’Agostino. La discussione, come da copione, si è fatta subito bollente, con le donne di sinistra convinte che il ritorno del razzismo nel nostro Paese sia colpa della attuale classe politica, Lega di Matteo Salvini in testa.
Tesi che manda su tutte le furie i due uomini che se la prendono con la prima cittadina marchigiana e con la Gruber che, intanto, prova più volte a togliere loro la parola.
Pietrangelo Buttafuoco infuriato con la sindaca di Ancona
“Il razzismo c’è da sempre, non certo da quando c’è Salvini. Tant’è vero che io per difendere casa mia con chi me la dovevo andare a prendere? Con Prodi perché era presidente del Consiglio?”. È un Pietrangelo Buttafuoco inviperito quello che, con le parole appena riportate, prova a ribattere alla teoria del sindaco Pd di Ancona secondo la quale Matteo Salvini sarebbe in parte responsabile di una solo presunta diffusione del razzismo nel Belpaese. Lo scrittore siciliano, nativo di Catania, lo ricordiamo, da diversi anni ha deciso di convertirsi alla fede islamica, assumendo anche il nome di Giafar al-Siqilli (Jafar il Siciliano), un generale arabo nato in Sicilia.
Ma la Mancinelli lo interrompe subito esclamando stizzita: “Ma questo cosa c’entra col razzismo?”. Anche lilli gruber decide però di metterci il carico intimando a Buttafuoco di dare “la parola alla sindaca che è l’unica che amministra una realtà sul territorio”. Un tentativo di censura che scatena la reazione di al-Siqilli che protesta: “La sindaca è l’unica che dice le cose che si devono dire?”.
Roberto D’Agostino: ‘Non c’era Salvini quando c’era razzismo contro il figlio di Rutelli’
La Mancinelli, però, prosegue imperterrita. “Sono l’unica qui che ha un’esperienza concreta tutti i giorni”, dice. Ma per Buttafuoco si tratta di una vera e propria provocazione. “Ma io ho l’esperienza della vita che facciamo? Io ce l’ho sulla pelle ciò che brucia”, fa notare digrignando i denti e alzando la voce.
A questo punto interviene Roberto D’Agostino a spezzare una lancia in favore del collega. “Uno che ha adottato un figlio di colore lo sa meglio di tutti - dice il creatore di Dagospia - Il figlio di Rutelli, un bambino dell’Honduras, il padre lo ha mandato in una scuola comunale perché era il sindaco di Roma, ma l’ha dovuto portare subito in una scuola privata perché lo avevano massacrato. E non c’era Salvini”. Frase, quest’ultima, ripetuta anche dal giornalista siciliano: “Non c’era Salvini”.
Lilli Gruber: ‘Adesso vi tolgo l’audio perché siete due maschi maleducati’
Le due donne allora cercano di smorzare i toni del loro ragionamento. “Nessuno sostiene questa tesi”, dicono all’unisono, ma Buttafuoco ormai è un fiume in piena, si sente chiamato in causa da un punto di vista personale.
“Ma la narrazione porta a questo - sbotta - non ci prendiamo in giro, non rubiamo a casa del ladro, io questo mestiere faccio. Qual è la differenza tra ciò che subisce la famiglia della signora Bedoni e quello che subisco e ho vissuto io? Solo perché io non l’ho raccontato”. La differenza, invece, secondo Lilli Gruber c’è eccome. “Certi politici hanno un linguaggio più che sguaiato che legittima il razzismo - afferma la conduttrice di Otto e Mezzo facendo riferimento a Salvini senza nominarlo - adesso vi tolgo l’audio perché siete due maschi maleducati”.