Nella mattinata di questa domenica 24 febbraio si è svolta a Roma un'iniziativa Politica organizzata da Sinistra Civica per Zingaretti, dove a una settimana di distanza dalle primarie del Pd, vari esponenti provenienti dal mondo del centrosinistra italiano hanno dibattuto a sostegno del presidente della Regione Lazio nella corsa a prossimo segretario nazionale del Pd.
Fra le personalità presenti all'evento anche Giuliano Pisapia, Massimiliano Smeriglio, Marco Furfaro e Livia Turco, oltre allo stesso Nicola Zingaretti che ha concluso i lavori. Ha riscosso particolari consensi fra il pubblico presente in sala l'intervento dell'eurodeputata del PD Cécile Kyenge, ex ministro dell'Integrazione durante il Governo Letta, la quale si è soffermata su diversi temi legati all'immigrazione e all'integrazione.
Cécile Kyenge critica il Governo ma anche il PD sul tema migranti
L'europarlamentare dem ha esordito dicendo: "Mi sono interessata al dibattito interno al PD per le primarie e ho visto che è possibile risalire la china dell'anti-politica. Ho apprezzato in Zingaretti una passione per la politica che mancava da tanto e una visione progressista che ci mancava da tempo. Dal 4 marzo mi aspetto che lui sia il segretario di tutti, non come prima quando troppi si sentivano esclusi dal progetto".
Cécile Kyenge si è poi soffermata sull'immigrazione e l'integrazione, non senza critiche verso la propria parte politica: "Questi temi rappresentano il Tallone d'Achille della proposta politica del Partito Democratico degli ultimi anni.
Certo non solo questi il PD si vede puntare il dito da pezzi della società civile italiana, avviene anche su temi come il lavoro, il welfare, l'istruzione e le riforme istituzionali. Su tutto questo il nostro partito è stato poco incisivo e ha perso consenso. Il PD di domani dovrà impegnarsi di più in tutte queste direzioni".
Nel dettagli la Kyenge ha affermato: "Se la migrazione e l'integrazione nel tessuto sociale rappresenta la principale sfida dei nostri tempi. Quale strategia intende mettere in campo il PD? Le forze politiche a noi avverse, come la Lega di Salvini o il M5S, si atteggiano in modo chiaro e limpido dal loro punto di vista su tali questioni.
Noi molte molte invece giochiamo troppo in difesa, anzi spesso giochiamo in ritirata con la scusa che questi temi ci possono far perdere le elezioni. Ma è la paura a farci perdere le elezioni. Oggi chi governa propugna la xenofobia e l'aperto razzismo, tema su cui noi siamo stati troppo tiepidi, lasciando le persone da sole a combattere contro un cancro che stava crescendo, per la paura di perdere: ma noi le elezioni le avevamo già perse dal momento che avevamo messo in campo la paura. Loro professano il populismo del respingimento disumano dei migranti: la disciplina anti-uomo delle destre razziste è il paradigma dominante della politica italiana ed europea di oggi. Noi abbiamo perso la nostra passione e le nostre idee per entrare nel mercato politico-elettorale, pur di vincere le elezioni.
Noi progressisti dobbiamo rispondere con proposte politiche altrettanto chiaro e non possiamo sbagliare. Dobbiamo fare delle proposte di accoglienza e integrazione molto chiare, evitando anche brutte figure colossali di cui siamo stati capaci, come sulla politica internazionale (...) La mancata approvazione dello Ius Soli è stata drammatica, ciò ha compromesso il rapporto del PD e delle forze progressiste dando agli italiani di seconda generazione un brutto segnale di indecisione se non di rifiuto (...) Il PD deve ricostruire il proprio rapporto con quella parte di società e con i migranti stessi, al fine di distanziarci definitivamente da chi promuove l'apartheid, perché questo è".
'Troppe volte a sinistra mi sono sentita dire che perdiamo le elezioni se parliamo di immigrazione, questo mi dà tristezza'
L'eurodeputata del PD ha poi ricordato: "Quando abbiamo fondato il PD nel 2007 a Milano fra i 1200 delegati che parteciparono all'assemblea fondativa eravamo circa 30 italiani di origine straniera, oggi sono rimasta da sola. Essi vennero eletti in tutte le mozione ed eravamo molto motivati per far crescere il PD e l'Italia. Oggi siamo chiamati a rispondere con la nostra visione autentica dell'immigrazione, per dare risposte ai 5 milioni di migranti regolarmente soggiornanti in Italia. Spero che Zingaretti dia una risposta a questi problemi, anche per recuperare i tanti militanti che sono andati via.
Le elezioni si vincono sull'immigrazione e troppe volte a sinistra mi sono sentita dire che perdiamo le elezioni se parliamo di immigrazione, questo mi dà tristezza specie sentirlo dalla sinistra. Noi dobbiamo invece valorizzare l'immigrazione per il bene degli italiani tutti. Oggi abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo parificare i diritti e i doveri di tutti, per fare dell'Italia il miglior paese del mondo. Nonostante la crescita del populismo dobbiamo riaffermare i valori dell'umanismo. Il PD sia l'alternativa alla xenofobia e all'apartheid. Viva l'Italia".