Per qualcuno l'attenzione politica riservata al festival di Saremo ha addirittura superato l'interesse nei confronti dei risultati elettorali consegnati dalle elezioni regionali dell'Abruzzo. La cosa viene letta con un filo di ironia dalla trasmissione televisiva di La 7 Otto e Mezzo, con particolare rifermento all'introduzione della questione da parte della presentatrice Lilli Gruber e all'opinione tagliente fornita dal giornalista Beppe Severgnini sul vice premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Sarcasmo nella discussione
Il sarcasmo sottile di Lilli Gruber riguardo alla visibilità che la politica si sta attribuendo parlando del Festival di Sanremo si traduce in parole abbastanza chiare, quando racconta come il Festival di Sanremo sia "tanto importante almeno quanto le elezioni in Abruzzo da un punto di vista politico".
Sulla stessa lunghezza d'onda si schiera Beppe Severgnini che conferma quanto il dibattito politico abbia pervaso le questioni legate al concorso dedicato alla canzone italiana, con particolare riferimento ai meccanismi di voto e scelta del vincitore. Il giornalista del Corriere della Sera sottolinea la facilità con cui si passi a parlare dal caso Diciotti a Sanremo.
Severgnini spiega la scelta
Il cuore della discussione diventa, però, l'attacco di Luigi Di Maio alla giuria, il cui voto è stato decisivo ai fini dell'assegnazione della vittoria di Mahmood, che non aveva raggiunto, attraverso il televoto, gli stessi indici di gradimento di altri interpreti. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle non ha avuto remore nel sottolineare come l'attuale configurazione del voto finale che dà grande importanza al giudizio di critici e giornalisti rappresenti la dimostrazione di una distanza tra il volere del popolo e il potere decisionale di un'elite scelta.
"Con tutto l'affetto, se lui fa il ministro del Lavoro io, a Sanremo, potevo anche andarci a cantare" commenta con tagliente ironia lo scrittore che, poi, racconta com'è maturata la scelta di Mahmood: "Noi eravamo otto persone. Non sapevamo cosa faceva la sala stampa e non sapevamo come sarebbe andato il televoto. Ho sentito questa canzone, mi ha colpito il testo.
Vedevo un ragazzo nato a Milano, con una voce molto particolare, se la prendeva col padre. Era un ragazzo italiano che parlava del padre. La canzone mi ha colpito".
Nel corso della discussione ci sarà anche spazio per qualche velata frecciata rivolta a Matteo Salvini come quando si parla di "italiano puro" per il cantante italo-egiziano, ecco il video: