Giovanni Floris denunciato alla procura della Repubblica di Roma per il reato di induzione al gioco d’azzardo. A presentare l’esposto è stato il Codacons, (Coordinamento delle associazioni dei consumatori). A suscitare l’interesse legale dell’associazione dei consumatori è stato un servizio, trasmesso durante l’ultima puntata di Dimartedì, in cui veniva spiegato per filo e per segno come eludere e aggirare i divieti fissati dalla nuova legge appena approvata sul reddito di cittadinanza. Il Codacons, inoltre, chiede anche formalmente a La7, tv per cui lavora Floris, di sospenderlo dalla sua attività.
I dubbi sulla reale possibilità di applicazione del divieto di spendere i soldi del reddito di cittadinanza in gioco d’azzardo comunque restano.
Il Codacons contro il video trasmesso da Floris: ‘Possibile frode ai danni dello Stato’
Secondo quanto si legge nell’esposto presentato dal Codacons alla procura capitolina, il servizio trasmesso da Giovanni Floris a Dimartedì lo scorso 26 febbraio potrebbe tradursi in “una sorta di induzione a eludere e raggirare le norme sul reddito di cittadinanza, con una possibile frode ai danni dello Stato”, oltre che un “danno economico elevatissimo per la collettività”. Il video in questione, infatti, mostra come, tramite un ‘gioco’ effettuato tra carte di credito destinate a contenere i soldi del reddito, sia praticamente possibile utilizzare quei denari anche per il gioco d’azzardo, eventualità espressamente vietata dall’articolo 5 del decreto appena convertito in legge.
I protagonisti del filmato, alla fine, riescono senza troppi problemi ad acquistare un biglietto della lotteria Gratta&Vinci. Cosa che ha fatto letteralmente sussultare i rappresentanti del Codacons.
In difesa di Floris: ‘Informazione giornalistica legittima’
A parziale discolpa di Giovanni Floris, però, va detto che, secondo il giornalista di gioconews.net, Cesare Antonini, la denuncia del Codacons ai danni del conduttore sarebbe infondata.
Antonini spiega come sia stato proprio il “servizio studi di Camera e Senato” ad aver già chiarito che “il divieto di spendere i soldi erogati dello Stato in gambling pubblico, sembra di fatto inapplicabile e non ci saranno controlli”. Infatti, è vero che il già citato articolo 5 del decreto che legifera sul reddito di cittadinanza recita che la card non potrà essere utilizzata per il gioco d’azzardo.
Ma è altrettanto vero che il servizio studi, secondo Antonini, avrebbe sottolineato come non siano state previste dal legislatore “procedure di verifica dell'utilizzo del contante né sanzioni relative al divieto” di utilizzare i soldi del reddito di cittadinanza per il gioco d’azzardo. Pertanto, nella denuncia del Codacons non si ravviserebbe a detta del giornalista alcuna ipotesi di reato e “l’informazione giornalistica fornita da Floris” sarebbe “legittima”, considerato il fatto che non esiste al momento alcuna norma di legge che vieti l’induzione al “gioco legale” come quello permesso dallo Stato.