Analizzando l’ultima rilevazione statistica (datata 13 febbraio 2019) messa a punto dall’istituto di sondaggi Demopolis, emergerebbero le seguenti informazioni. Tale rilevazione è stata commissionata e diffusa dal programma Otto e Mezzo (La7) condotto da Lilli Gruber.

Essa è stata effettuata su un campione rappresentativo e stratificato di 1500 soggetti maggiorenni residenti nel territorio nazionale, sotto la supervisione del direttore Demopolis Pietro Vento.

M5S al 25,2% (-1,3%), Lega al 33% (+1,0%)

Per quanto concerne la maggioranza governativa presieduta dal presidente Conte, rispetto al mese scorso, il Movimento 5 Stelle perderebbe l’1,3% dei consensi elettorali, scivolando abbondantemente al di sotto del 26% (= 25,2%) delle preferenze nazionali.

Mentre la Lega del vicepremier Matteo Salvini, dopo la schiacciante vittoria riportata in Abruzzo dal centrodestra unito, guadagnerebbe un punto percentuale pieno, portandosi così dal 32% del mese scorso al 33% dei suffragi nazionali. Stando al sondaggio Demopolis, complessivamente, attualmente la maggioranza di governo pentaleghista sarebbe accreditata del 58,2% dei voti nazionali.

Per quanto riguarda invece i movimenti politici costituenti l’opposizione parlamentare, il Partito Democratico calerebbe al 17,5% rispetto all’ultima rilevazione elettorale, nonostante la buona prova riportata in Abruzzo. Mentre Più Europa di Emma Bonino sarebbe tra il 2/3% dei consensi nazionali.

Forza Italia all’8,6% (-0,4%), Fratelli d’Italia al 3,4% (= 0,0%)

Invece a proposito del centrodestra, si registrerebbe un calo pari allo 0,4% per Forza Italia, che scivolerebbe dal 9% delle preferenze nazionali all’8,6%. Stabile invece il movimento sovranista di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia che rimarrebbe inchiodato al 3,4% dei suffragi nazionali.

Se si andasse a nuove elezioni nazionali e il centrodestra decidesse di correre nuovamente unito (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia), esso si attesterebbe intorno al 45% dei consensi nazionali. Quindi il centrodestra unito disporrebbe della maggioranza assoluta dei seggi tanto alla Camera dei Deputati quanto al Senato della Repubblica.

Infine, per quanto riguarda i movimenti politici minori, sia Liberi e Uguali che Potere al Popolo sarebbero accreditati, al pari del 2/3% dei voti elettorali. Tutte le altre liste politiche invece si attesterebbero al di sotto del 2%.