Scontro senza esclusione di colpi ieri sera negli studi di Otto e Mezzo, il talk show condotto da Lilli Gruber su La7. Il tema del contendere è il TAV. Ospiti della conduttrice sono il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, contrario alla costruzione dell’opera, e Graziano Delrio, esponente del Pd ed ex ministro delle Infrastrutture del governo Gentiloni, ovviamente favorevole al Tav, di cui ha ratificato l’accordo con la Francia, così come la Gruber la quale, invece di mostrarsi imparziale, risulta come sempre partigiana, visto che si prende gioco più volte di Danilo Toninelli, il successore di Delrio al ministero.
Dopo un inizio abbastanza tranquillo, la discussione si fa scoppiettante, per arrivare quasi agli insulti. Travaglio, scatenato, accusa in pratica Delrio di essere un bugiardo e gli rinfaccia i tempi in cui, proprio durante uno scontro tv con lui, predicava la bontà della costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Le ragioni di Graziano Delrio: ‘Tav è progetto di connessione tra Paesi europei'
“È importante avere un corridoio europeo su cui trasportare le merci e le persone - Graziano Delrio spiega le ragioni che lo portano a pensare che il Tav sia necessario - abbiamo tre milioni di tir destinati all’interscambio commerciale tra Italia e Francia. L’accordo che abbiamo fatto con gli altri ministri europei era di trasferire i camion sopra ai treni.
È un progetto di connessione dei Paesi europei, non solo un buco nella montagna, questi corridoi sono la spina dorsale degli scambi economici europei”
L’opinione di Marco Travaglio: ‘Tra Italia e Francia non un boom di traffico, ma uno sboom’
“Io sono contro il Tav perché esiste già il Tgv, treno ad alta velocità per passeggeri - ribatte invece Marco Travaglio - il Tav di cui stiamo parlando non c’entra nulla con il trasporto passeggeri.
Bisognerebbe chiamarlo Tac, treno ad alta capacità, perché è un treno merci. Progetto pensato su stime degli anni ‘80 che prevedevano un boom di traffico merci tra Italia e Francia, poi però c’è stato lo sboom, perché il traffico commerciale tra Italia e Francia cala ogni anno di più. Esiste già una linea commerciale, la Torino-Modane, e i pochi treni che partono sono vuoti al 90%, perché non ci sono abbastanza merci per supportare una linea esistente, figuriamoci due.
Se ce la regalassero io ne farei anche tre, ma se dobbiamo spendere altri 12 miliardi, che poi in Italia diventano 20, per almeno altri 15 anni, il gioco non vale la candela. Secondo me l’analisi costi-benefici confermerà quello che dico io e il Tav non si farà”.
Delrio: ‘Il tunnel si farà, impossibile tornare indietro’
“La linea Torino-Modane è abbandonata perché non è possibile trasportare merci con il 30% di pendenza della ferrovia - tiene però il punto Graziano Delrio - Per questo va fatta la Tav (declina al femminile ndr). Il tunnel si farà, impossibile tornare indietro a causa dei costi enormi da sostenere. E nel momento in cui verrà fatta la linea ci viaggeranno anche i passeggeri. Travaglio ha detto due inesattezze, sia sulla quantità delle merci da trasportare che non ci sono, sia che l’interscambio commerciale non è cresciuto.
Le merci ci sono e dobbiamo portarle via treno e senza Torino-Lione l’Italia rimarrà marginale rispetto al resto d’Europa”.
Travaglio furioso: ‘Finito? Decido io quando ho finito, mica lei’
“L’opera non è mai stata iniziata, non è stato scavato un solo millimetro, sono solo stati scavati due tunnel esplorativi”, si altera allora Marco Travaglio, mentre Delrio commette l’errore di provare ad interromperlo. “Adesso però lei mi fa parlare perché altrimenti io me ne vado, mi scusi - sbotta allora il direttore del Fatto - È un quarto d’ora che dice delle sciocchezze e non mi fa indicare un dato. Abbia pazienza. Il vostro osservatorio, durante il governo Gentiloni, a dicembre del 2017 ha comunicato: ‘Non c’è dubbio che molte previsioni fatte 10 anni in assoluta buonafede, siano state smentite dai fatti, soprattutto per gli effetti della grave crisi economica, l’attuale scenario è cambiato perché tra Italia e Francia, tra il 2011 e il 2016, è calato del 17,7%.
Sia su ferrovia (- 71%,sia su strada)’. Lei somma Ventimiglia con Frejus, sono due cose, le mele e le pere, che non possono andare insieme. State difendendo un’opera che non serve a nulla”. Ma il politico del Pd replica ancora. “Lei sta assolutamente invertendo i fatti”, e insiste con la sua tesi che le merci ci sono e non dovrebbero marciare più su gomma. Il costo poi non sarebbe di 20 miliardi ma di 8,6. Pane per i denti di Travaglio secondo il quale “persino Renzi era contro il Tav, lo sanno tutti che è uno spreco, le merci non vanno sul treno perché lei lo decide, in questo momento non conviene, questo dicono i dati”. Delrio allora lo bacchetta: “Ha finito? Mi lasci completare il ragionamento”.
Altro errore madornale che scatena la famigerata furia dell’allievo di Montanelli. “Ma come finito? - sbotta un Travaglio ormai incontenibile - Guardi che ha parlato molto più lei di me. Finito. Finito un corno. Finito lo decido io quando ho finito, mica lo decide lei. Io l’ultima volta che ho discusso con lei in tv mi stava raccontando della bontà del ponte sullo stretto, vorrei sapere che fine a fatto, invito i telespettatori ad andare a vedere il video, eravamo da Floris, una barzelletta”.