Nell’ultima puntata di Piazzapulita, il talk show condotto da Corrado Formigli, in onda tutti i giovedì su La7, tra i numerosi ospiti c’era Diego Fusaro. Il filosofo di formazione marxiana ed hegeliana, ritenuto il portabandiera del sovranismo di sinistra italiano, è stato invitato per discutere di Europa: dalla protesta dei gilet gialli in Francia fino ad arrivare a Greta Thunberg, la giovane attivista svedese divenuta simbolo delle proteste contro il cambiamento climatico. Fusaro si schiera senza esitazioni dalla parte di quelli che definisce autarchicamente “giubbe gialle”, vere rappresentanti secondo lui delle classi lavoratrici in rivolta contro il potere capitalistico e, per questo, combattute dal potere anche attraverso l’infiltrazione dei black bloc come al G8 di Genova nel 2001.

La piccola Greta, al contrario, viene glorificata da media e politici perché protesta per l’ambiente senza però fare la lotta di classe.

‘Gilet gialli non sfasciano tutto, polizia utilizza sempre i black bloc per reprimere’

“Vuole fare come i gilet gialli lei? Vorrebbe una Greta gilet giallo, di quelle che sfasciano tutto?”, incalza Diego Fusaro il conduttore di Piazzapulita. “No, un momento - lo interrompe subito il filosofo - le giubbe gialle in Francia non sfasciano tutto, ci sono delle infiltrazioni come già avveniva negli anni ‘60. Quando si deve delegittimare una protesta che tocca i rapporti di forza”. Ma Formigli lo interrompe: “A Parigi hanno sfasciato un bel po’ lo abbiamo mostrato stasera”.

Fusaro però non si scompone, lascia sfogare l’impertinente intervistatore e poi prosegue spiegando che “le infiltrazioni ci sono sempre. Quando la polizia deve reprimere utilizza sempre i black bloc, cioè degli infiltrati che spaccano tutto e legittimano in questo modo poi il pestaggio di chi protesta pacificamente”. Ma Corrado Formigli fa finta di non capire.

“Quindi a Parigi sono stati gli infiltrati della polizia a sfasciare tutto?”, lo incalza. “No, no, attenzione - lo corregge subito Fusaro - sono stati gli infiltrati. La pratica dell’infiltrazione la conosce molto bene. Gli infiltrati non sono della polizia, ma del potere”. Il conduttore allora lo accusa di fare “complottismo”.

Critica a cui il filosofo risponde citando i fatti di Genova del 2001: “A Genova, caro Formigli, si ricorderà i tempi del G8, i black bloc erano utilizzati per delegittimare chi con sacrosante ragioni protestava contro la globalizzazione”.

Diego Fusaro: ‘Greta Thunberg non fa paura al padronato cosmopolitico’

Insomma, Diego Fusaro difende a spada tratta le ragioni dei gilet gialli. Non certo lo stesso trattamento riservato alla graziosa Greta Thunberg la quale, secondo il filosofo, rappresenta “l’effigie di una garbata rivoluzione colorata che piace al padronato cosmopolitico perché non tocca i rapporti di forza dell’economia, del classismo, del precariato”. Secondo Fusaro quella impersonificata da Greta “è la rivolta ideale perché non protesta contro nomi e cognomi, mette d’accordo tutti e soprattutto dirotta l’attenzione dal conflitto di classe.

I giovani oggi sono precarizzati - prosegue nel suo ragionamento - super sfruttati ed è uno spettacolo per il potere turbocapitalistico vederli scendere in piazza a protestare per l’ambiente, per il clima, senza fare la lotta di classe che si faceva un tempo. Questo è il successo di Greta ed è per questo che viene abbracciata da Macron, le stringe la mano la Lagarde e addirittura l’euroinomane Juncker le bacia la mano”. Formigli prova per l’ultima volta a metterlo in difficoltà, ma senza successo. “Mi pare di capire che non le piaccia un gran che questa Greta per quello che ho capito”, gli chiede a bruciapelo. Ma Fusaro è impassibile: “No, è in buona fede, ma viene strumentalizzata”.