Le parole usate da Salvini per apostrofare i suoi alleati governo sono durissime: "Sono degli scappati di casa, mascalzoni che fanno i giustizialisti quando pare a loro" ha detto Salvini. Poi anche un sms dal tono terribile: "Questi grillini sono delle me...", questo e anche altri sono gli sms riportati dai maggiori quatidiani tra Salvini e i suoi compagni leghisti.

Salvini arrabbiato con i grillini, usa parole di fuoco

Salvini, però. non è nervoso solo con i grillini ma anche con il premier Conte a cui lancia un monito: "Così non si va da nessuna parte.

Con gli insulti non si risolve nulla, con gli attacchi personali non ottenete nulla. Siri non si dimette, né ora né mai. Ma di che parliamo? Con questo modo di fare state bloccando il Paese solo per le elezioni europee. Se è così ditelo che volete far saltare tutto". Salvini, poi, sempre rivolgendosi a Conte ma facendo riferimento a Di Maio ha detto: "Dì a quello che poi facciamo i conti dopo le europee".

Salvini nonostante tutte queste tensioni con gli alleati sul caso Siri, in pubblico, non fa trapelare nulla. Per il vicepremier leghista sarebbe assurdo aprire una crisi di governo per una questione giudiziaria che riguarda un leghista, ma questo non vuol dire però che non ne abbia abbastanza dei grillini.

Un altro ministro leghista, nel frattempo, dice che fintanto non avranno letto bene le carte della magistratura e che si capisca meglio come siano andate le cose non si può stare comunque molto tranquilli.

Nel pomeriggio di ieri Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario della Lega, ha chiamato al telefono un altissimo esponente di Forza Italia.

Qualcuno ha subito pensato che il destinatario della chiamata possa essere stato proprio Silvio Berlusconi, per avvertirlo che forse il governo sta per cadere. Gli ostacoli, comunque, a una crisi di governo attuale sono due: Salvini non ne vuole sapere di fare un governo con Berlusconi, poi i numeri in Parlamento che senza i 5 Stelle potrebbero essere molto risicati.

Crisi di governo alle porte

Salvini, ora, sta sospettando che a montare la crisi sia lo stesso Di Maio e non più uno dei suoi. Una crisi che vorrebbe montare proprio per cercare un vantaggio sulla Lega in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Il Movimento 5 Stelle, effettivamente, rimanendo accanto alla Lega potrebbe uscirne sempre più debole nei sondaggi. Mentre, se decidesse di stracciare il contratto di governo a causa di un procedimento giudiziario a carico di un esponente leghista, potrebbe recuperare voti.

Il Movimento 5 Stelle, da parte sua però, non commenta e non si sbilancia: "Per noi il governo va avanti se non è la Lega ad aprire la crisi". Di Maio, comunque, dice una cosa ma nei fatti provoca Salvini: appena un'ora dopo la notizia riguardante Siri ne ha chiesto subito le dimissioni.