La strabiliante affermazione della Lega di Matteo Salvini, alle urne delle elezioni Europee del 26 maggio scorso, sta dando vita ad una serie interminabile di tentativi di comprendere e analizzare le ragioni dell’inarrestabile successo del Carroccio. Non sempre, però, queste dotte analisi partoriscono risultati apprezzabili. È il caso ad esempio di Gad Lerner. Il noto giornalista e conduttore televisivo, storicamente legato alle posizioni della sinistra, è inciampato su Twitter cinguettando che il merito (o la colpa, dipende dai punti di vista) della vittoria della Lega sarebbe delle “classi subalterne”.
Espressione considerata elitaria e dispregiativa che ha fatto infuriare molti critici di Lerner. Come se non bastasse tutto questo, ci si è messo anche il mite Gianni Cuperlo, ex parlamentare della sinistra Pd, il quale, ospite di Myrta Merlino, forse senza accorgersene, ha accostato il livello di istruzione della popolazione sarda alla vittoria del partito nato nel Nord Italia.
L’intervista di Gianni Cuperlo a L’Aria Che Tira
“Ha votato ieri il 15% in meno rispetto alla politiche di un anno fa (circa il 17% ndr), quindi parecchi milioni di elettori in meno alle urne - dichiara Gianni Cuperlo, ospite ieri nello studio de L’Aria Che Tira su La7 - Nonostante questo, la Lega ha guadagnato tre milioni di voti in cifra assoluta rispetto a un anno fa e il M5S ne ha persi sei di milioni di voti.
Quindi io penso che fare la somma e il calcolo delle percentuali sulla carta di oggi valga fino a un certo punto, perché noi siamo alle prese con una mobilità dell’offerta del mercato elettorale che non ha eguali e precedenti, non solo nel nostro Paese, ma in generale in Europa e nelle democrazie occidentali, per mille ragioni che non sto qui a dire.
Cosa deve fare il Pd? - si domanda Cuperlo - Io sono radicale da questo punto di vista. Tornare a mettere al centro la vita delle persone, trovando anche gli argomenti giusti per parlare alla vita delle persone e alle loro famiglie. Mi colpisce il caso Emilia ma di più - ecco il momento centrale e più discutibile della sua analisi - il fatto che oggi la Lega sia il primo partito in Sardegna, dove il 33% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni che frequentano la Scuola secondaria, non completerà il corso di studi.
E questo governo, di cui la Lega è azionista di riferimento, non ha fatto alcunché sulle politiche del diritto allo studio. O noi riusciamo a ricollegare la nostra offerta, la nostra iniziativa politica, la nostra proposta alle condizioni materiali di vita di quelle persone, oppure continueremo a fare dei ragionamenti molto vaghi”.
L'Italia leghista è un rivolgimento profondo, sociale e culturale prima ancora che politico, come testimonia il voto nelle ex regioni rosse. Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene.#ElezioniEuropee2019
— Gad Lerner (@gadlernertweet) 27 maggio 2019
Cuperlo come Gad Lerner
Insomma, anche se quello di Gianni Cuperlo non è un vero e proprio attacco diretto ai sardi presunti non istruiti, la sua riflessione sull’alto abbandono scolastico, che voleva essere profonda, ha ottenuto invece l’effetto di far infuriare un intero popolo, sentitosi accusato di votare Matteo Salvini solo perché in possesso di una bassa istruzione.
Un apparente scivolone che va a fare il paio con quanto scritto poche ore prima sul suo profilo Twitter da Gad Lerner. “L'Italia leghista è un rivolgimento profondo, sociale e culturale prima ancora che politico, come testimonia il voto nelle ex regioni rosse - aveva postato il conduttore, da poco tornato su Rai 3 con L’Approdo - Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene”.