La lotta senza esclusione di colpi tra quelle che una volta venivano definite ‘destra’ e ‘sinistra’, ma che ora assumono i contorni più sfumati di ‘sovranisti’ e ‘progressisti’, si estende dal campo politico a quello culturale. A fronteggiarsi, per il momento fortunatamente solo sul piano delle idee e delle parole, sono lo scrittore romano Christian Raimo, che difende i colori dei progressisti, e il filosofo torinese Diego Fusaro, alfiere del cosiddetto sovranismo. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato Raimo il quale, dopo aver scatenato un putiferio mediatico al recente Salone del libro di Torino contro la casa editrice AltaForte, legata a Caspound, ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook nel quale, in pratica, stila una lista di proscrizione degli intellettuali e dei politici di riferimento dell’area culturale avversaria.

Un atteggiamento spocchioso e supponente che suscita l’immediata risposta di Fusaro che, sempre utilizzando l’arma dei social, lo accusa di “squadrismo antifascista”.

La lista di proscrizione di Christian Raimo: la famiglia Fazi, Di Battista e il Primato nazionale

Nel clima pre elettorale di polemiche furiose, soprattutto sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’integrazione di stranieri e rom, lo scrittore Christian Raimo decide di scendere in campo personalmente. La sua prima mossa mediatica è stata quella di dimettersi dal ruolo di consulente del Salone del libro di Torino, in polemica con gli organizzatori che avevano dato diritto di tribuna alla piccola e, fino a quel momento sconosciuta, casa editrice AltaForte, legata a doppio filo ai ‘fascisti del Terzo Millennio’ di Casapound.

Alla fine, la battaglia di Raimo - a cui aveva fatto addirittura seguito una denuncia per apologia di fascismo presentata dal Sindaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), e dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino (Pd), nei confronti dell’editore Francesco Polacchi - era risultata vincente, vista la successiva esclusione di AltaForte dalla kermesse.

Non contento, Raimo ha continuato a battere sul chiodo del ‘fascismo’ e del ‘razzismo’, arrivando poi a fare i nomi di quelli che ritiene membri della “nuova area culturale” del sovranismo. Si tratta dell’editore Elido Fazi che si è permesso di avviare una collaborazione semestrale con Alessandro Di Battista, del figlio Thomas Fazi, autore alcuni mesi fa di un libro considerato da alcuni come il “manifesto della sinistra sovranista”, del quotidiano online Primato nazionale e, dulcis in fundo, del filosofo Diego Fusaro.

La risposta di Diego Fusaro: ‘Questo novello Polifemo furens’

Una sorta di lista di proscrizione che ha fatto saltare la mosca al naso allo studioso di formazione marxista e gramsciana il quale, come suo solito, ha immediatamente rintuzzato il proditorio attacco mediatico contro i sovranisti. “Questo novello Polifemo furens - ha scritto su Twitter Diego Fusaro facendo riferimento al non troppo simpatico Christian Raimo - eroe dello squadrismo antifascista fucsia, ancora è alla ‘fase tolemaica’ (Gramsci): non ha capito che democrazia e sovranità stanno insieme - ha poi affondato il colpo - e che la lotta contro la sovranità è la lotta del padronato cosmopolitico, che egli docilmente supporta”.