Matteo Salvini è stato il trionfatore delle elezioni europee, con la sua Lega al 34%: un risultato insperato per un partito che è stato letteralmente trascinato dalla campagna elettorale del suo numero uno. Una campagna, quella del Ministro dell'Interno, che, come al solito, è stata particolarmente convinta nei toni. Non sono mancati gli screzi persino con la Chiesa Cattolica, che lo ha particolarmente criticato per aver baciato il Rosario in pubblico e per aver invocato la benedizione della Vergine Maria. Da ambienti vicini al Vaticano sono piovute critiche per quella che è stata una sorta di strumentalizzazione della fede, considerato i precedenti dissidi relativi alla gestione dei flussi di migranti, considerato che la politica dei porti chiusi non è mai piaciuta alla Chiesa, da sempre orientata verso la politica dell'accoglienza incondizionata.

Ci sono però prelati che non hanno lo stesso punto di vista e preferiscono fornire un altro tipo di chiave di lettura ai fatti che riguardano Matteo Salvini. In particolare a questo club si iscrive il cardinale ed arcivescovo tedesco Gerhard Müller, che nel corso di un'ampia intervista al Corriere della Sera ha avuto modo di esternare il suo pensiero particolarmente significativo.

Il cardinale Müller dice che di politica deve occuparsi il Parlamento

Salvini non ha mai fatto mistero di come la sua sia una fede cristiana radicata, ma allo stesso modo ha detto di non avere problemi a evidenziare come sia l'ultimo dei buoni cattolici: è lui stesso, infatti, a mettere in risalto che è divorziato e non può fare la Comunione.

Tuttavia, tra le missioni che si è dato c'è quella di tutelare i valori cristiani su cui dovrebbero basarsi l'Italia e l'Europa. Il cardinale Müller ha preso quasi le sue difese sottolineando, nell'intervista, come le autorità ecclesiastiche non debbano parlare "in modo dilettantesco di questioni tecnologiche". "E soprattutto - ha inteso sottolineare - non devono immischiarsi in politica quando ci sono un Parlamento ed un governo legittimati democraticamente, come in Italia".

Il cardinale rammenta le indicazioni del Concilio Vaticano

Il cardinale Müller ha avuto modo di rammentare come il Concilio di Vaticano parli di neutralità della Chiesa rispetto alla politica. Allo stesso modo ha messo in risalto come lui non voglia difendere Salvini, ma il "suo essere e definirsi cattolico", aggiungendo come lo farebbe anche per i cattolici che militano in altri partiti.

Non manca anche qualche mancanza di condivisione di alcuni gesti del Papa. Definisce un errore la scelta di criticare Donald Trump qualche anno fa ed anche una frase sibillina sul rapporto del Pontefice: 'Singolare che riceva le persone più laiciste e non Salvini. Dialoga col regime del Venezuela o con la Cina che mette milioni di cristiani nei campi di rieducazione, distrugge le chiese, perseguita i cristiani".