Pietro Serra, nato a Sassari 31 anni fa, è freelance. Su facebook è seguitissimo con una pagina di oltre 20 mila utenti. Già presidente nazionale di Alternativa Futura per l'Italia, associazione culturale, è attualmente candidato a Sassari come consigliere comunale alle amministrative del prossimo 16 giugno in lista con la Lega di Matteo Salvini. Il suo motto è “Prima i Sassaresi”. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per BlastingNews.
La candidatura
Pietro, quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a candidarti?
Anzitutto perché è la Città in cui sono nato, che amo e vivo quotidianamente pur abitando in un centro vicino.
I miei ideali si rispecchiano molto in quelli della Lega di Matteo Salvini. Perciò ho dato la mia adesione al partito e questi hanno ritenuto idonea la mia candidatura. Sono sicuro che il partito otterrà un ottimo risultato così come hanno dimostrato le recenti elezioni europee, benché il Partito Democratico si sia piazzato primo. Ma non ci spaventiamo, il centrodestra unito può vincere.
Quali sono i problemi di Sassari e cosa intendi fare?
Sassari ha tantissimi problemi. Quello principale è la mancanza di lavoro soprattutto per i più giovani. Parliamo spesso di quanti arrivano in Italia ma sarebbe ora di mettere l'accento su quanti emigrano poiché in Sardegna mancano le condizioni di sussistenza.
Questo sarà uno dei miei cavalli di battaglia insieme alla difesa dei prodotti locali, l'utilizzo dei fondi europei per la realizzazione di infrastrutture moderne, la lotta alla burocrazia, il sostegno alla natalità, il recupero del centro storico, la tutela degli animali e la priorità nell'assegnazione delle case popolari ai sassaresi.
Hai parlato di priorità nell'assegnazione delle case popolari ai sassaresi. In che modo?
Qualora venissi eletto presenterò in consiglio comunale un ordine del giorno che preveda l'assegnazione delle abitazioni prima ai sassaresi, poi a tutti gli altri. Questo sarà possibile con un bonus-residenza che consiste nell'aggiungere 10 punti a quanti sono nati e cresciuti a Sassari.
Non è possibile prevaricare i nostri cittadini con persone arrivate in Città da appena 5 anni o in Italia da 10. Ci sono famiglie sassaresi che l'attendono da oltre 15 anni e sarebbe ora di passare dalle parole ai fatti.
Facciamo un passo indietro. hai parlato anche di contrasto allo spopolamento. Troppi sassaresi emigrano per cercare lavoro altrove, cosa si può fare?
Si può fare ciò che non si è fatto. Lo dicevo prima e lo ripeto. E' ora di pensare ai giovani creando condizioni di lavoro dignitose. Io stesso più volte ho dovuto abbandonare l'Isola per cercare lavoro altrove. Son ritornato in Sardegna e voglio combattere per migliorare la mia terra.
Il tema sicurezza
Il tema sicurezza è molto sentito a Sassari.
Qual è la tua ricetta?
Non ho ricette e ancor meno la bacchetta magica. Ma sarebbe opportuno, parlo a titolo personale, avere una maggior presenza delle Forze dell'Ordine sul territorio. Ad esempio in centro non sarebbe male, vista l'escalation di violenza, avere una pattuglia di Polizia o Carabinieri nelle principali piazze così da convogliare quanto prima nei luoghi dei misfatti. Da inizio anno sono innumerevoli le rapine a danno dei commercianti, così come fatti di cronaca nera culminati in sparatorie. Voglio una Sassari sicura e in questo voglio metterci la faccia. Con il massimo rispetto e stima per gli uomini in divisa, i nostri angeli custodi.
I rapporti con il candidato sindaco
Quali sono i tuoi rapporti con il candidato sindaco, Mariolino Andria?
Conobbi Andria nel 2010 quando militavo nell'Udc. Una persona solare, disponibile e di grande intelligenza. I nostri rapporti sono cordiali e di stima reciproca. E' il miglior candidato sindaco sulla scena. Il centrodestra con lui ha trovato una mano ferma e lungimirante. Sono sicuro, anzi certo, che vincerà grazie alla sensibilità e amore verso la Città.
Perché ti dovrebbero votare?
Sfido chiunque abbia un età compresa dai 18 ai 40 anni a dimostrare di essersi pronunciato pubblicamente quando qualcosa in Città non andava come ho fatto io. Penso che la mia forza non siano le parole quanto i fatti. Mi chiedo ad esempio dov'erano gli altri candidati quando combattevo a fianco dei senzatetto di Latte Dolce o centro storico.
Oppure quando denunciavo che il campo rom di Piandanna andava chiuso per aver reso insalubre l'aria visti i continui roghi.
Un giudizio sull'amministrazione uscente?
Sicuramente negativo. Nicola Sanna, che conosco personalmente, è una persona di grande umanità ma con poco polso. Le lotte intestine al centrosinistra hanno finito per divorarlo e con esso è proseguito il declino. Imperdonabile rimane la mancata istituzione della Città Metropolitana che ha visto Cagliari avvantaggiata rispetto a Sassari. Per quanto riguarda gli altri assessori il giudizio è estremamente negativo. Avrebbero potuto fare di più e meglio. Invece hanno fatto poco e male.
Numerosi contatti social
Su Facebook hai oltre 20 mila fan.
Riuscirai a convertire i like in voti reali?
Questa sarà la vera sfida. Sassari è la prima città in cui sono seguito. Spesso la gente che mi incontra per strada si ferma a complimentarsi o dissentire sul mio attivismo politico. Segno evidente che oltre lo smartphone o pc c'è una comunità di persone che mi segue nel concreto e per questo ringrazio quanti quotidianamente commentano o mi scrivono, sebbene non risulti semplice rispondere a tutti.
E negli altri social come va?
Va bene anche negli altri social. Su Twitter sono seguito da un migliaio di persone, il doppio su Instagram. Oggi è importante il loro utilizzo, soprattutto per veicolare un certo tipo di messaggio. Ma se ciò è importante dovrà essere fondamentale, di pari passo, il rapporto personale. Diversamente saremo delle pedine schiave di internet. E francamente non è il mio caso.