A pochi giorni dall’ospitata nello studio di Otto e mezzo, che tanto aveva fatto discutere per il botta e risposta avuto con la conduttrice lilli gruber, Matteo Salvini torna sul ‘luogo del delitto’. Sembrava che il leader della Lega non volesse proprio metterci più piede in quel programma e, invece, complici le elezioni Europee in programma domenica prossima, il rissoso siparietto con la Gruber si era risolto poi a ‘tarallucci e vino’, con la promessa del Vicepremier di omaggiare la giornalista con un mazzo di fiori. Se Salvini, però, pensava di essersela cavata con una semplice promessa, si sbagliava di grosso.
L’ex volto del Tg1, verso la conclusione della puntata andata in onda giovedì 23 maggio, gli ha infatti rinfacciato il fatto di non aver ancora ricevuto nulla e lui, per tutta risposta, è stato costretto a fare buon viso a cattivo gioco, scusandosi umilmente.
Matteo Salvini e il nuovo faccia a faccia con la Gruber
Nella serata di giovedì 23 maggio, Matteo Salvini decide di cimentarsi nuovamente con Lilli Gruber ad Otto e Mezzo dopo che, solo due settimane prima, tra i due si era tenuto un confronto molto duro, terminato, come già accennato, con la promessa del ‘capitano’ leghista’ alla ‘rossa’ giornalista di farsi perdonare della sua poca galanteria, omaggiandola con un mazzo di fiori. Il tema centrale della puntata scelto dalla conduttrice, però, è la denuncia dell’altro Vicepremier, Luigi Di Maio, del fatto che Salvini voglia di fatto far cadere il governo formato da M5S e Lega.
La discussione, presente in studio la giornalista di Oggi, Marianna Aprile, con Salvini collegato in video da Novi Ligure, in Piemonte, si svolge però sorprendentemente senza momenti di vera tensione.
Pace fatta con Lilli Gruber
L’unico momento degno di nota, infatti, si registra verso la fine della trasmissione. “Andare sotto al 30% domenica sarebbe una delusione per lei?”, Lilli Gruber stuzzica così Matteo Salvini.
“Abbiamo preso il 17% un anno fa e quindi tutto quello che viene sopra al 17% vuol dire che in un anno di governo abbiamo lavorato bene per gli italiani - risponde lui mostrando la solita sicurezza di sé - poi non metto limiti alla provvidenza. Ripeto, saranno voti che useremo non per questioni italiane ma per cambiare l’Europa affinché torni un sogno.
L’Europa è nata come un bel sogno, con De Gaulle, De Gasperi, ma adesso è la gabbia della finanza, dello spread, delle regole. Quindi voglio che i nostri figli crescano in un’Europa che sogna, non che si deprime di precarietà”. La Aprile a quel punto lo punge: “Così somiglia lei a Renzi, non so se porti bene”. Ma lui non si lascia intimorire dal sacrilego paragone e prosegue affermando che “io le cose le faccio, qualcuno le prometteva, io con tutti i miei limiti le faccio, anche perché in Italia penso di aver dimostrato che volere è potere”. A quel punto, però, interviene la Gruber, la quale ricorda all’avversario politico che “a proposito di promesse, il famoso mazzo di fiori di scuse che lei mi aveva promesso l’ultima volta non è mai arrivato, glielo volevo dire.
E se tutte le sue promesse elettorali sono così farlocche come il mazzo di fiori per me, non sono messi tanto bene i suoi elettori. Però noi siamo fiduciosi e ci rivediamo dopo le Europee”. Lui, a sorpresa, non reagisce male, anzi, si cosparge il capo di cenere e dice: “Porti pazienza e mi scusi, ho i limiti di un maschietto”.