Clamoroso ammutinamento in casa fatto quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio, i cui giornalisti avrebbero presentato un documento ufficiale di protesta contro di lui. L’accusa è quella di essere troppo di parte, troppo filo M5S. La notizia, per la verità, non è ancora confermata, visto che si tratta di un retroscena pubblicato questa mattina, venerdì 24 maggio, dei rivali de Il Foglio, diretto dal successore di Giuliano Ferrara, il giovane e rampante Claudio Cerasa. Ricostruzione da prendere con le molle, dunque, ma comunque molto interessante, visto che il pezzo del Foglio, non firmato, fa riferimento anche alla reazione stizzita avuta da Travaglio, citando persino le sue testuali parole: “In 35 anni di professione nessuno mi aveva mai detto che sono un tifoso”.
La versione de Il Foglio del presunto ammutinamento contro Marco Travaglio
L’articolo pubblicato questa mattina sulla versione online del quotidiano Il Foglio, come detto, appositamente non firmato, sta già scatenando un putiferio nel mondo dell’informazione. Se la ricostruzione dell’ammutinamento della redazione del Fatto Quotidiano contro il ‘capitano’ Marco Travaglio dovesse rivelarsi esatta, infatti, il M5S rischierebbe di perdere una delle poche voci libere schierate (non sempre, a onor del vero) in suo favore. “Grosso guaio in casa Travaglio”, esordisce il giornale diretto da Cerasa. Il motivo sarebbe l’accusa di aver perso la sua “terzietà”, mossa mercoledì scorso al direttore dai suoi giornalisti (non tutti ovviamente) al termine di una infuocata assemblea di redazione.
I collaboratori di Travaglio avrebbero anche presentato un “documento sindacale” con destinatari, oltre all’amministrazione della società che controlla il giornale, anche e soprattutto lui stesso.
Travaglio: ‘In 35 anni di professione nessuno mi aveva mai detto che sono un tifoso’
L’accusa mossa al direttore e firma di punta del quotidiano sarebbe, sempre secondo Il Foglio, quella di aver piegato la linea editoriale troppo in favore del M5S.
Addebiti inaccettabili per un ‘giornalista tutto d’un pezzo’ come Travaglio. Cerasa racconta, infatti, che il giorno seguente, giovedì 23 maggio, il direttore si sarebbe presentato alla consueta riunione di redazione brandendo un foglietto e, una volta accomodatosi, “senza guardare nessuno negli occhi”, avrebbe pronunciato alcune frasi pregne di livore.
“In 35 anni di professione nessuno mi aveva mai detto che sono un tifoso”, sarebbe la più significativa secondo Il Foglio. Ma c’è di più, perché Marco Travaglio avrebbe anche ribadito con forza la sua posizione di “terzietà” e, allo stesso tempo, comunicato di volersi rapportare solo con i quattro vicedirettori da oggi in poi.