Maria Elena Boschi in questo periodo occupa grande spazio nelle cronache politiche attuali: in poche ore è passata da un attacco, velato ma non troppo, nei confronti dell'attuale leader del Partito Democratico Nicola Zingaretti ad uno, maturato su Twitter e molto più diretto, rivolto al governo composto da Lega e Movimento Cinque Stelle. In particolare, l'ex Ministro del governo Renzi ha avuto parole particolarmente dure nei confronti del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio a proposito di sicurezza sul lavoro, dando seguito ad una saga in cui i due non si sono risparmiati frecciate anche sulle vicende che hanno riguardato i rispettivi padri.

La necessità di tagli riguarderebbe la sicurezza sul lavoro

Dopo aver lanciato frecciate nei confronti dei suoi compagni di partito, con cui accusava chi le stava attorno di aver attaccato Lotti sul caso Csm addirittura molto più di quanto non abbiano fatto gli avversari politici, la Boschi ha inteso entrare a gamba tesa su alcune questioni che riguardano l'economia e gli investimenti del Paese. Un intervento che può avere diverse chiavi di lettura, che, attraverso un'analisi accurata, possono essere almeno parzialmente individuate.

L'attacco messo in campo da Maria Elena Boschi si inquadra in diverse direzioni. La prima sembra seguire le intenzioni per il futuro del Pd di tornare a stare vicina ai lavoratori, cuore pulsante dell'elettorato 'dem' e finito a esprimere preferenze per altre realtà secondo i sondaggi.

L'altra è, invece, di natura prettamente politica, considerato che l'invettiva rivolta a Lega e Movimento Cinque Stelle si inquadra in una più ampia critica che da tempo riguarda l'opinione del Pd rispetto a scelte finanziarie mai avallate come il reddito di cittadinanza. Una misura che, com'è noto, sembra avere il disprezzo di quasi tutte le forze politiche con l'esclusione dei grillini.

Di Maio è il bersaglio del tweet

Nel tweet di Maria Elena Boschi si inquadra una critica che sembra porre l'accento su una scarsa considerazione del mondo occupazione e delle tutele sul posto di lavoro.L'accusa rivolta dalla deputata del Partito Democratico all'esecutivo presieduto da Giuseppe Conte parla di insistenza rispetto ai tagli che avrebbero riguardato il campo della sicurezza nel lavoro.

Una prospettiva che sarebbe determinata dalla riduzione dei contributi Inail che si proietterebbe, nel medio e lungo termine, in una conseguente riduzione dei fondi per formazione, quantità di controlli ed incentivi sulla sicurezza. Nella chiosa finale, però, si individuare il destinatario principale del messaggio, ossia il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. E le parole sono particolarmente dure: "Una vergogna, caro Di Maio".