In questi giorni in Italia non si fa altro che parlare del caso Sea Watch 3, l’imbarcazione dell’omonima Ong condotta dalla ormai famigerata capitana Carola Rackete nel porto di Lampedusa. La violazione delle leggi italiane è costata l’arresto alla Rackete. Mentre il Ministro dell’Interno Matteo Salvini esulta, l’opinione pubblica si spacca tra sostenitori delle organizzazioni umanitarie e difensori della Politica dei ‘porti chiusi’ praticata dal governo gialloverde. Nel mare magnum delle polemiche, dei servizi giornalistici, delle dichiarazioni politiche e dei post sui social network si inserisce come un pesce nell’acqua anche Diego Fusaro, il filosofo sovranista che, da quando è iniziata l’epopea della Sea Watch più di due settimane fa, ha letteralmente bombardato il web di messaggi anti Rackete e di condanna contro i rappresentanti della odierna sinistra italiana, traditrice a suo dire dei lavoratori.

Diego Fusaro a Carola Rackete: ‘Se sei ricca e tedesca investi in strutture per gli africani’

Nella quasi ininterrotta sequela di tweet, articoli e pensieri condivisi da Diego Fusaro sul caso Sea Watch, spicca l’editoriale pubblicato sul quotidiano online affaritaliani.it nella giornata di sabato 29 giugno. Per prima cosa il filosofo bacchetta la sinistra, divenuta a suo dire non più rossa ma “fucsia”, che avrebbe abbandonato i dettami del vero comunismo di Antonio Gramsci, tradendo così la “classe lavoratrice” e favorendo la “deportazione via mare di schiavi africani”, utili per essere sfruttati dal capitale come lavoratori a basso costo. Sistemati così i vari Orfini, Delrio e Fratoianni, saliti a bordo della Sea Watch 3 in solidarietà con la capitana, Fusaro rivolge la sua attenzione direttamente verso Carola Rackete.

La ragazza viene identificata come una deportatrice di schiavi che viene acclamata come un’eroina. Poi il pensatore marxiano si rivolge direttamente a lei chiamandola “Cara Carola” per consigliarle spassionatamente di investire i suoi soldi in strutture da costruire in Africa come scuole e ospedali, visto che lei stessa si è dichiarata ricca, tedesca ed amante degli africani.

Insomma, Fusaro invita la Rackete a non deportare più le persone via mare “per farli finire nel girone dello sfruttamento”.

‘Deportazione di massa gestita da negrieri falsamente umanitari’

L’appena citata staffilata di Diego Fusaro contro Carola Rackete rappresenta comunque solo una delle tante critiche riservate dal filosofo alla capitana della Sea Watch e ai suoi sostenitori.

Solo per restare alla giornata del 29 giugno, Fusaro scrive su Facebook che quella praticata dalle Ong è una “deportazione di massa voluta dai signori del capitale e gestita dai negrieri falsamente umanitari” allo scopo di “terzomondizzare l’Europa e distruggere i diritti” dei lavoratori. In quest’opera gli umanitari sarebbero coadiuvati dalla sinistra la quale si dimostra “così in cattiva fede da far finta di non sapere che comunismo vuol dire emancipazione della classe lavoratrice e non porti aperti e libera circolazione delle merci e delle persone mercificate”.