Romano Prodi resta uno degli storici leader del centro-sinistra italiano. Il suo ruolo operativo è ormai terminato, ma la sua opinione continua a creare dibattiti. Dal palco de "La Repubblica delle idee", che ha avuto luogo a Bologna, si è soffermato sullo scenario della politica italiana, fornendo idee abbastanza interessanti, seppur caratterizzate dall'essere comunque provenienti da una fonte di parte. Ad intervistarlo è stato il direttore de "L'Espresso" Marco Damilano. I temi trattati sono stati molteplici, sebbene i focus maggiormente degni di nota siano stati quelli che hanno riguardato l'attuale situazione economia dell'Italia e il momento caratterizzato dall'escalation, apparentemente difficile da arginare, della Lega e di Matteo Salvini.
La ricetta giusta per l'Italia sarebbe una coalizione riformista
È un Romano Prodi che, nonostante si avvicini a compiere ottant'anni, mantiene grande brio nelle conversazioni e nell'esposizione dei concetti politici. Nella sua testa ha ben chiaro ciò che servirebbe ad un'Italia che, secondo il suo pensiero, deve fare i conti con problemi importanti. A suo avviso, infatti, servirebbe una coalizione riformista in grado di mettere a posto il Paese, come è già avvenuto in momenti più difficili. Il cammino potrebbe risultare più facile grazie a quella che, secondo Prodi, rischia di essere una fisiologica caduta di Matteo Salvini. Ritiene che il Ministro abbia dei problemi, che nascono dall'aver tenuto "una velocità eccessiva".
"Credo - rivela Prodi - che sia finita la sua parola ascendente, perché ha di fronte un problema gravissimo".
Prodi vede due problemi per Salvini: in Italia ed in Europa
Per Prodi Salvini avrà due brutte gatte da pelare. La prima riguarda la legge di bilancio per il 2020, considerato che, a suo avviso, i nodi arriveranno al pettine tra settembre ed ottobre."Ci arrivano - evidenzia il professore - senza fiato, né benzina nel motore.
La nostra situazione è drammatica, al di là di ogni immaginazione, il debito cresce sempre di più, le previsioni arrivano al 135% tra debito e Pil".
Il numero uno della Lega potrebbe dover fare i conti con una situazione spinosa anche in seno al Parlamento Europeo e Prodi sembra averne ben chiari i motivi. Il primo riguarda un concetto di base, ossia che i sovranisti non potranno mai contare a livello europeo e non saranno mai in grado di trovare una maggioranza.
"Il problema - evidenzia Prodi - è l'Italia; oltre a essere isolato, questo governo ha insultato i dirigenti europei e provocato i leader". Parole dunque che fanno segnare un certo allarmismo rispetto alla situazione italiana secondo Romano Prodi.