La Lega di Matteo Salvini non si ferma più. O, almeno, è questo il risultato più significativo che emerge dagli ultimi sondaggi politici, commissionati all’isitituto SWG dal tg di La7 condotto da Enrico Mentana. I numeri relativi alle preferenze degli italiani per le varie forze politiche, pubblicati lunedì 3 giugno, delineano una crescita costante del partito salviniano, con gli alleati del M5S in leggera ripresa rispetto al crollo clamoroso del 26 maggio alle elezioni Europee. Anche il Pd, che forse sfrutta la rinnovata unità a sinistra, si porta a casa qualche altro decimale.
Mentre la situazione per Forza Italia di Silvio Berlusconi si fa drammatica. Gli azzurri, infatti, stando ai numeri forniti da Mentana, vengono quasi raggiunti dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. A tutti gli altri partiti, compresa La Sinistra del mediaticamente sovraesposto Nicola Fratoianni (per giunta dimissionario) rimangono solo le briciole: il 9% in totale.
Sondaggi politici di Mentana: l’inesorabile ascesa della Lega e il recupero del M5S
Premesso che la rilevazione statistica è stata condotta dall’istituto Swg su 1500 soggetti con il metodo Cati-Cawi-Cami, il dato che balza subito all’occhio non appena Enrico Mentana, durante il tg di La7 del 3 giugno, espone il relativo cartello, è la conquista di più di 2 punti percentuali da parte della Lega in soli otto giorni dalle elezioni Europee.
Il partito di Matteo Salvini, infatti, passa dal già trionfale 34,3% ottenuto nelle urne del 26 maggio, allo stratosferico 36,5% fatto registrate nelle ultime ore. Messe di voti di cui fa probabilmente le spese Forza Italia, di cui si tratterà più avanti. Nella compagine di governo, però, a tirare un sospiro di sollievo sono anche Luigi Di Maio e quelli del M5S che dal tragico 17,1% delle Europee salgono dello 0,4% fino a toccare il 17,5%.
Pd in crescita, Forza Italia tracolla e la Meloni gode
Per quanto riguarda i partiti di opposizione al governo gialloverde, non si può non partire dal Pd. Da quando c’è Nicola Zingaretti alla segreteria, i Dem hanno recuperato diversi punti rispetto al disastro renziano del 4 marzo 2018, se non altro per la ritrovata unità a sinistra con i vari D’Alema e Bersani.
Pd dunque al 23,5%, con uno 0,8% in più rispetto al 22,7% strappato sorprendentemente il 26 maggio. Se il Nazareno gode, il nemico di sempre Berlusconi piange. Forza Italia, infatti, sembra destinata ad una rapida sparizione dal palcoscenico politico italiano, a meno di un miracolo. Oggi sarebbe al 6,9%, quasi 2 punti in meno rispetto al deludente 8,8% delle Europee. Alle calcagna degli azzurri si porta allora Giorgia Meloni, con i suoi Fd’I che dal già confortante 6,5% passano al 6,6%. Tutte le altre forze del panorama politico italiano, invece, si spartiscono il restante 9%. Più Europa di Emma Bonino cala dal 3,1% al 2,7%, a vantaggio dei Verdi (dal 2,3% al 2,6%). Sempre inchiodata all’1,7%, invece, la boccheggiante Sinistra, mentre le altre liste tutte insieme arrivano a mala pena al 2%.