Dopo J-Ax, i 99 Posse, Gemitaiz e salmo, ora è il turno di un altro rapper, ghali, dedicare qualche strofa delle sue canzoni a Matteo Salvini. Evidentemente, nel bene e nel male, il leader della Lega fa notizia, portando celebrità e denaro anche a chi lo critica. Ghali Amdouni, questo il nome completo dell’artista di origini nordafricane, ma italianissimo perché nato e Milano, inquadra semplicemente il Ministro dell’Interno come un “politico fascista”. Una definizione non certo nuova per Salvini il quale, infatti, apparentemente per nulla infastidito dalla cosa, decide di controbattere su Twitter.

“Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave?”, si limita a cinguettare il capitano leghista, forse consapevole che mettersi contro gli idoli dei più giovani non contribuisce a portare voti alla sua causa.

Ghali dà del fascista a Matteo Salvini in un remix di Vossi Bop del rapper inglese Stormzy

Il rapper italiano Ghali ‘prende in prestito’ una traccia, Vossi Bop, del famoso collega britannico Stormzy, per affondare il colpo contro Matteo Salvini. Della nota canzone sono da poco usciti una serie di remix, realizzati con alcuni dei più importanti artisti del mondo trap/Rap. Tra questi, appunto, c’è anche il rapper milanese classe 1993. “Salvini dice che chi è arrivato col gommon - questa una delle strofe incriminate - non può stare .it ma stare .com, anche se quando consegnavo pizze ai campi Rom, mi lasciavano più mance degli artisti Pop”.

Ma la personalissima interpretazione di Vossi Bop da parte di Ghali prosegue con un’altra frase ancora più dura e diretta: “Alla partita del Milan ero in tribuna con gente, c’era un politico fascista che annusava l’ambiente, la squadra da aiutare a casa propria praticamente, forse suo figlio è pure fan, che mi guardava nel mentre, ah”.

I precedenti tra Salvini e i rapper: J-Ax sogna un mondo senza di lui

Dunque, Ghali definisce senza mezzi termini Matteo Salvini un fascista. Lui, come detto, decide di ‘abbozzare’, consegnando ai social network un cinguettio ‘pacifista’. “Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave?”. Si limita infatti a scrivere su Twitter a commento della frase incriminata del rapper milanese.

Una situazione divenuta quasi abitudinaria per il leader della Lega visto che, negli ultimi anni, si è trovato a fronteggiare le strofe di diversi esperti del ramo rap. Primo tra tutti J-Ax che sogna “un mondo senza Salvini”. Per non parlare del rapper romano Gemitaiz che gli ha augurato addirittura la morte definendolo un “razzista”. Anche Salmo non si è fatto pregare, invitando i suoi fan che votano Salvini a strappare le sue magliette e bruciare i suoi cd.