La scelta del deputato del Partito Democratico Ivan Scalfarotto di andare a far visita agli americani indagati per l'omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ha fatto discutere perché avvenuta in un momento in cui la ferita per la perdita di un servitore dello Stato, ucciso in modo barbaro con 11 coltellate, è ancora aperta. Poche ore fa il collega di partito Carlo Calenda, senza giri di parole, aveva inserito la scelta nella gamma di "vette di stupidità" raggiunte dal Pd nell'ultimo periodo. Chi, invece, ha scelto di difendere Scalfarotto è stato Matteo Orfini che, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, ha inteso spiegare il motivo per il quale anche per i detenuti bisognerebbe assicurarsi che valgano certi diritti.

Per Orfini i ragazzi americani hanno diritti e meritano una pena giusta

L'idea che un carabiniere possa perdere la vita nelle circostanze in cui si è configurato l'omicidio di Cerciello Rega genera una certa rabbia nell'opinione pubblica. Inevitabile, perciò, che il primo pensiero rischi di essere intriso di giustizialismo e di far perdere di vista ciò che uno Stato democratico come quello italiano riserva come diritti persino ai detenuti. Sembra essere questa la base del ragionamento che ha spinto Scalfarotto ad andare a trovare i presunti assassini americani in carcere. Pensieri in un certo senso evidenziati anche da Orfini che, tra l'altro, è tornato anche sulla discussa foto in cui si vede uno degli indagati bendato ed ammanettato in una caserma dei carabinieri.

Orfini per spiegare il suo pensiero ha scelto di elencare una serie di domande a cui ha dato una risposta sintetica, in maniera tale da rendere chiaro il suo messaggio.

Il deputato Pd difende i presunti colpevoli

Tra i concetti espressi, tra le righe, da Orfini, ci sono il fatto che i due ragazzi americani meritano una pena giusta, hanno dei diritti che non vengono meno se il clima è particolarmente efferato e che, allo stesso tempo, non è giusto bendare e legare un detenuto.

Il passaggio in cui si schiera, senza citarlo, dalla parte di Scalfarotto, è quello in cui sottolinea che è giusto verificare che i diritti, anche del peggiore delinquente, siano garantiti. Passando, poi, alla questione politica, ha legittimato il comportamento del collega sottolineando come un partito deve difendere una scelta giusta anche se impopolare.

Orfini ha, inoltre, sottolineato come in questo clima orribile l'Italia abbia bisogno di un partito che difenda principi e valori costituzionali. "Lo stiamo facendo?", si è chiesto il deputato del Pd. La sua risposta, seppur breve, è stata eloquente: "No".