Che il matrimonio tra Lega e Movimento Cinque Stelle sarebbe potuto essere complicato lo si sapeva fin dall'inizio. Nella fase iniziale, tuttavia, non sono mancate le fasi in cui I due partiti, pur nella loro profonda eterogeneità, hanno vissuto UN rapporto fondamentalmente sereno. Anche in quel periodo, però, ogni tanto qualche fulmine squarciava l'atmosfera. Eventi che spesso dipendevano da personaggi che non hanno mai avuto un feeling particolarmente positivo con la Lega e con Salvini. Tra loro c'è sicuramente Alessandro Di Battista che, nelle ultime ore, è tornato ad attaccare il vicepremier leghista.
Pur non rivestendo una carica governativa o all'interno del movimento grillino, la sua resta comunque una voce particolarmente influente. Le sue ultime dichiarazioni sono arrivate a margine della presentazione del suo ultimo libro Politicamente Scorretto al Festival La Versiliana. Per Di Battista, il leader della Lega può bersi tutti i cocktail che vuole, basta che non lo attacchi personalmente.
Di Battista non capisce certi attacchi ricevuti
Alessandro Di Battista, ai microfoni di Repubblica, si è espresso su quelli che sono messaggi non proprio teneri ricevuti da Salvini. "Non lo so - ha rivelato - perché mi debba attaccare sul personale. Mi dà pure troppa importanza. Io sollevo delle questioni politiche da libero cittadino, non pagato con denaro pubblico".
Di Battista è al di fuori del Parlamento e ci tiene a precisarlo: "Sto facendo - ha detto - la dichiarazione dei redditi, pago le tasse e contribuisco a pagare il suo stipendio. Mi rispondesse quando lo attacco sulla sua viltà rispetto ai Benetton, ai suoi tradimenti rispetto al Tav. Non tradimenti al Movimento, io mi sento tradito come cittadino italiano". Sul banco degli imputati di Di Battista, Salvini ci finisce anche per quelli che lui definisce "quattrini dati a Radio Radicale quando ci stanno un sacco di piccoli imprenditori che avrebbero bisogno di un sostengo da parte dello Stato. A loro nessuno ci pensa, a Radio Radicale devono arrivare milioni di euro".
L'esponente M5S dice di indignarsi per questioni politiche
Di Battista ci terrebbe a ricevere risposte sui campi citati. "Mi rispondesse su questo - ha proseguito - Non deve andare sul personale, io mica lo attacco sul personale. Non me ne frega niente dei cocktail, facesse quello che vuole, si ubriacasse il sabato sera. Non me ne frega niente". "Da cittadino - ha proseguito - mi sento indignato quando difende i Benetton, radio di partito pagate da denaro pubblico, quando va a fare il lacchè dagli americani. Questo a me indigna e sono questioni politiche e non sono questioni personali". Prosegue, perciò, la saga tra Di Battista e Salvini che continuano a manifestare scarsa reciproca simpatia.