Sta montando un'aspra polemica nei confronti del vicepremier e Ministro dell'Interno Matteo Salvini, in quanto negli scorsi giorni suo figlio è stato ripreso mentre si trovava a bordo di una moto d'acqua della Polizia di Stato. L'autore dei frame, Valerio Lo Muzio, giornalista accreditato di Repubblica, si trovava sul posto e ha ripreso tutta la scena: le immagini sono state pubblicate dalla stessa testata giornalistica nazionale in esclusiva, ma in breve sono diventate virali, tanto da scatenare, come spesso succede in questi casi, l'indignazione dell'opposizione, che è subito passata all'attacco.

In una conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore al Papeete Beach di Milano Marittima (luogo anche in cui si è verificato l'episodio della moto), il giornalista Lo Muzio ha chiesto spiegazioni sia per quanto riguarda il giro sulla moto d'acqua, che soprattutto su chi erano gli uomini che lo avrebbero allontanato di getto dal posto. A tutto questo Salvini ha risposto duramente.

Il leghista: 'Non parlo di figli o minori'

Alle domande del giornalista Salvini ha risposto in maniera piuttosto seccata, dicendo al collega di Repubblica che i figli e i minori non si toccano, specie per fare polemica politica. A questo punto il Ministro ha invitato il cronista a fare altre domande, se ne aveva, ma per tutta risposta il giornalista ha insistito: infatti, come già detto, lo stesso voleva sapere chi fossero quegli uomini della scorta che lo hanno invitato ad abbassare la telecamera.

Salvini ha continuato a non rispondere, invitando Lo Muzio ad andare a riprendere i suoi bambini. A questo punto un altro giornalista della stessa testata, Carmelo Lopapa, ha chiesto al Ministro dell'Interno ulteriori delucidazioni sul caso ribattezzato "Moscopoli", ovvero quello dei presunti fondi russi alla Lega. Anche qui il numero uno leghista ha preferito non rispondere, anzi avrebbe addirittura insultato lo stesso giornale con queste parole: "Repubblica è un giornale che mi diverte un sacco.

Se voglio ridere leggo il vostro giornale".

Interviene la Federazione nazionale della stampa

Sul caso non si è fatta attendere la reazione delle associazioni di categoria, in particolare quella della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), con il segretario Raffaele Lorusso. Lo stesso ha ribadito che ormai il clima sta diventando sempre più ostile nei confronti dei giornalisti e nei confronti di chi pone domande.

Lorusso non parla direttamente dei presunti insulti rivolti ai giornalisti, ma comunque si augura che presto il Ministro voglia dare spiegazioni su quanto successo in questi giorni sulla spiaggia di Milano Marittima. Giorgio Mulè, di Forza Italia, è stato un giornalista, proprio come Matteo Salvini, e quindi ricorda al Ministro che è dovere rispondere a tutte le domande, anche scomode a volte, poste dai cronisti. E il senatore pentastellato Gianluigi Paragone definisce le parole del vicepremier "pesanti".