Il Presidente della Camera in quota M5S, Roberto Fico, avrebbe lavorato da tempo sottobanco per un accordo di governo con il Pd, anche quando il Movimento di Luigi Di Maio si trovava a Palazzo Chigi insieme alla Lega di Matteo Salvini. A rivelarlo, durante la trasmissione di La7 Coffee Break, è stato Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma ed ex pentastellato, fuoriuscito nel 2016 in polemica con i vertici. L’intervista rilasciata da ‘capitan Pizza’, come lo aveva soprannominato Beppe Grillo, risulta piena di livore nei confronti dei suoi ex compagni di strada politici.

A cominciare dalla velata accusa, lanciata contro Roberto Fico, di aver tramato da sempre nell’ombra con il Pd per far fuori Salvini e sostituirlo al governo con i dem. È noto, infatti, come Fico rappresenti la cosiddetta ala di sinistra del Movimento. Ma Pizzarotti è un fiume in piena e decide di riservare un trattamento poco elegante anche a Di Maio: uno che non avrebbe mai lavorato e studiato inglese, che ora rischia di passare dal Ministero del Lavoro a quello degli Esteri.

L’intervista di Federico Pizzarotti a Coffee Break: ‘Fico è riuscito a consolidare rapporto col Pd’

Nel M5S ha vinto tutta quella parte che forse è rimasta in silenzio in quest’ultimo anno - rivela Federico Pizzarotti in diretta su La7 - questa parte di sinistra, pensando a Fico e ad altri, che è riuscita a consolidare questo rapporto col Pd su cui, come dire, lavorava da tempo”.

Pizzarotti elenca “tutti i vari passaggi” che corroborerebbero la sua tesi: “I dialoghi con Bersani, con Renzi all’inizio della legislatura, con Delrio, con Franceschini. Oggi hanno concretizzato. Quindi è evidente che, come quando mi chiedono se il M5S è più di destra o più di sinistra, dipende dalle persone che si guarda come riferimento, dipende da chi guida”.

Per il Sindaco di Parma quelli del M5S “non avendo valori fondamentali, ma muovendosi un po’ come tira il vento e come tirano i sondaggi, ad esempio pro o contro i migranti, pro o contro l’euro, alla fine oggi, pur di rimanere a Roma, è evidente che penso che abbiano ingoiato il rospo più grande. Non so neanche come hanno fatto a farlo dopo aver detto che il Pd era il partito di Bibbiano.

Insomma fare un’alleanza - prosegue nella sua invettiva - finiranno anche i sinonimi per dire che in politica bisogna dialogare”.

Pizzarotti: ‘M5S ha abbandonato coerenza nel 2013’

“È cominciata un’altra fase per il M5S da forza anti sistema a forza di sistema?”, gli domanda a quel punto il conduttore di Coffee Break. “Fase due? - fa finta di stupirsi Pizzarotti - Stabilità parlamentare vuol dire ‘vogliamo rimanere qua’. Io sono curioso di vedere cosa accadrà agli elettori a cui per anni è stato detto ‘non ci alleiamo con nessuno’, poi passi nel giro di 15 giorni dalla Lega al Pd. Senza voler analizzare cosa è meglio e cosa è peggio - continua puntando il dito contro gli ex compagni - io dico che la coerenza è una cosa che il M5S ha abbandonato almeno dal 2013 in poi e oggi, con il trasformismo dimostrato con il Pd, l’ha abbandonata del tutto.

Il problema è che instabilità ci sarà, poi ci saranno delle scelte di opportunità e non di competenza, perché oggi le battute che giravano, su cui sono d’accordo anche io, se passiamo da Di Maio che non ha mai lavorato al Ministero del Lavoro - ironizza perfidamente - a Di Maio che non ha mai studiato l’inglese al Ministero degli Esteri, forse ci perdiamo un po’ della credibilità che ci servirebbe a livello internazionale”.