Sta scatenando una bufera politica l’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da Paola De Mcheli, neo Ministro delle Infrastrutture in quota Pd. La Vicesegretaria dem ha infatti promesso che “ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più”. I dossier sul tavolo del suo Ministero sono quelli del Tav Torino-Lione, della Gronda di Genova e, soprattutto, delle concessioni autostradali alla società Atlantia, quella del gruppo Benetton, ritenuta dagli alleati M5S responsabile del crollo del ponte Morandi nel capoluogo ligure. Insomma, le parole della De Micheli hanno alzato un polverone di polemiche talmente fitto da indurre persino il senatore pentastellato, Mario Giarrusso, a minacciare di non votare la fiducia all’esecutivo la settimana prossima se il Pd continuerà a “martellare l’accordo” raggiunto con i 5 Stelle.
Sulla De Micheli, poi, si abbatte anche l’ira giornalistica di Marco Travaglio, il direttore del Fatto Quotidiano che irride la Ministra emiliana definendola una che “pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini”.
Le dichiarazioni di Paola De Micheli che fanno infuriare il M5S
La Vicesegretaria del Pd Paola De Micheli non ha fatto nemmeno in tempo ad essere nominata Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al posto del tanto criticato Danilo Toninelli del M5S, che le sue parole rischiano addirittura di far cadere il governo Conte 2 prima ancora che veda la luce. Ma cosa ha detto la De Micheli di così grave da indurre i suoi alleati a Palazzo Chigi a minacciare una fulminea crisi di governo?
Intervistata da La Stampa, ha praticamente accusato il suo predecessore di aver imposto degli “ostacoli politici” alla costruzione delle cosiddette Grandi Opere. Paletti che ora, con lei al ministero, cadranno. Oggetto del desiderio cementistico della De Micheli è in primo luogo il Tav, progetto sul quale Toninelli aveva avviato una analisi costi-benefici, conclusasi con un giudizio negativo sulla sua fattibilità.
Ma anche la Gronda di Genova e il rinnovo delle concessioni autostradali ad Atlantia dei Benetton dopo una “revisione”, non certo una “revoca”, fanno gola alla rossa emiliana. Insomma, conclude il neo Ministro, tutte le analisi costi-benefici finora effettuate “verranno aggiornate e lette non in chiave ideologica, ma di sistema”.
La reazione di Mario Giarrusso: ‘Fiducia a governo Conte solo in base a posizione Pd'
Un’intervista esplosiva, quella rilasciata da Paola De Micheli al quotidiano torinese, che non poteva non suscitare reazioni altrettanto pesanti. Su tutte spicca quella del senatore M5S Mario Giarrusso. Intervistato da affaritaliani.it, il parlamentare pentastellato ricorda alla alleata nel governo giallorosso che il suo partito, il Pd, può contare su un gruppo parlamentare che è circa la metà di quello pentastellato e che fa parte di una coalizione di governo formata anche da LeU. Per questo, se vuole avanzare proposte diverse da quelle concordate nel programma del Conte 2, come nel caso delle Grandi Opere, “può benissimo farlo accomodandosi fuori dal governo e andando all'opposizione immediatamente”.
Parole durissime, rafforzate dalla convinzione che, se il Pd intende comportarsi come la Lega di Salvini, ovvero “martellando il Movimento giorno per giorno prendendo le distanze e differenziandosi”, dovrebbe dichiararlo subito, prima del voto di fiducia previsto nelle due Camere lunedì e martedì prossimi. Se dunque la De Micheli dovesse confermare le sue posizioni oltranziste, non smentita dal Nazareno, Giarrusso minaccia addirittura di valutare se dare la fiducia o meno al Conte 2. Le concessioni autostradali ad Atlantia devono essere revocate, questa la posizione del M5S. Ma se il Pd non chiarisce la sua di posizione e continua a “martellare l’accordo”, il governo giallorosso potrebbe non nascere.