Da diversi mesi, ormai, i dibattiti internazionali tra i temi più ricorrenti hanno quello relativo alla figura di Greta Thunberg. La ragazzina svedese che si batte per sensibilizzare i potenti della Terra a prendere coscienza di quanto seria la questione relativa al cambiamento climatico. In molti hanno manifestato sorpresa rispetto alla possibilità che un'adolescente possa riuscire ad acquisire così tanta visibilità mediatica come quella che i media nel mondo le hanno riservato. Tuttavia, proprio sulla ragazzina svedese si è espresso l'ex Ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Da ospite del programma de La 7 L'aria che tira ha apertamente manifestato il suo pensiero secondo cui dietro la giovane ci siano interessi di natura economica molto più ampi e investimenti cospicui finalizzati ad arginare economicamente la Cina.
Tremonti differenzia cambio climatico ed inquinamento
Giulio Tremonti ha voluto puntualizzare come a suo avviso serva fare un distinguo tra criticità che erroneamente vengono mischiati o messi sullo srtesso piano. "Esistono - ha evidenziato - problemi di cambio climatico, di inquinamento e di ridisegno dell'industria nel mondo. "Il cambio climatico - ha aggiunto - c'è sempre stato. Uno si può chiedersi perché la Groenlandia si chiama così: era verde ed è diventata grigia.
Il cambio climatico è parte della storia dell'umanità". Poi ha sottolineato la necessità di mettere in chiaro una differenza: "Un conto è il cambio climatico, un conto l'inquinamento"
Obiettivo sarebbe battere Cina e globalizzazione
Giulio Tremonti, inoltre, non ha utilizzato mezzi termini su quello che sembra essere molto più che un sospetto sul conto di Greta Thunberg.
La giovane che incanta il mondo per il suo impegno ambientalista ma che, a suo avviso, sarebbe mossa non unicamente da fili che nascono dalla sua voglia di perorare le proprie convinzioni. "Se - ha evidenziato - uno pensa che che Greta sia un fatto spontaneo e naturale, forse non ha idea di quale macchina politica e mediatica sta dietro Greta".
"Non è - ha incalzato - mica Giovanna d'Arco, è un fenomeno complesso con un investimento di capitali straordinari ed è il tentativo di ridisegnare la struttura industriale fatta con la globalizzazione".
Gli interessi che ci sarebbero dietro la ragazza sarebbero di natura prettamente economica. "L'idea - ha detto Tremonti - non è più produrre mercidove il lavoro costa poco ma non vengono comprate e devono quindi essere trasferite inquinando".
L'obiettivo, secondo l'ex Ministro, è chiaro: "Facciamo la produzione dove ci sono anche i consumatori. Questo è un modo, di fatto, per battere la Cina". Parole che, naturalmente, sono destinate a far discutere.