Da tempo si vociferava che all'interno del Partito Democratico potesse esserci un'ala renziana non sempre concorde con la direzione politica intrapresa dal maggiore partito del centro-sinistra italiano. La scelta di Matteo Renzi di lasciare il Pd e fondare un nuovo partito denominato Italia viva rappresenta la conferma di quanto quelle indiscrezioni fossero esatte. La nuova forza politica rappresenterà, nel breve termine, una potenziale mina vagante all'interno degli scenari politici italiani, dato che presto sarà il momento di quantificare quanti parlamentari faranno capo al neonato movimento.

Nel frattempo è arrivata, tramite Twitter, una riflessione sibillina da parte di Vittorio Feltri sull'attuale situazione in cui pone l'accento sul fatto che Matteo Renzi, con le ultime mosse, avrebbe messo in atto una vera e propria maxi-rottamazione nei confronti degli altri leader politici.

Feltri parla di 'maxi-rottamazione' di Renzi

L'utilizzo di un termine inconsueto per la politica come "maxi-rottamazione" non è casuale. Vittorio Feltri, con buona probabilità, si rifà a quelli che erano i primi slogan di Matteo Renzi appena arrivato, qualche anno fa, sulla scena politica nazionale. L'ex Presidente del Consiglio dei Ministri si auto-definiva "il rottamatore", poiché il suo obiettivo era "rottamare la vecchia politica".

Secondo Vittorio Feltri la scelta di Matteo Renzi di uscire dal Partito Democratico, non andrebbe definita "secessione" ma, per l'appunto, "maxi-rottamazione". Un punto di vista che viene espresso sulla base dell'idea di Feltri che ritiene che, in un colpo solo, sia riuscito a distruggere Conte, Zingaretti e Di Maio.

Per Feltri Salvini si è fatto fuori da solo

Si tratta, come detto, di un tweet sibillino poiché non chiarisce in maniera eloquente i motivi per i quali, nell'opinione di Feltri, le scelte di Renzi avrebbero in qualche modo "distrutto" figure di spicco come Conte, Zingaretti e Di Maio. Andando, però, un po' a ritroso rispetto alle ultime settimane è sufficiente analizzare i fatti per capire come il senatore sia stato una figura chiave per i fatti che hanno portato alla formazione del nuovo governo.

È stato proprio lui il primo, con tutti suoi fedelissimi, a manifestare l'intenzione di votare la fiducia ad un esecutivo giallorosso che fosse di responsabilità per un Paese che, a suo dire, non si sarebbe potuto permettere elezioni immediate. E, a ben guardare, in attesa di capire quali saranno i numeri in Parlamento molto della tenuta della nuova maggioranza potrebbe dipendere dalla valenza numerica di Italia Viva. Presto si potrebbe assistere a uno scenario in cui il sostegno di Renzi all'esecutivo potrebbe essere determinante. Nel tweet di Feltri c'è anche una conclusione riservata a Salvini il quale, a suo avviso, avrebbe finito per farsi fuori da solo.