La tensione con Teheran continua da mesi, eppure le scelte di Donald Trump questa volta mostrano un cenno di affabilità. Il capo della Casa Bianca licenzia anche Jon Bolton, il consigliere alla sicurezza da sempre in "guerra" contro Teheran. Il possibile vertice che dovrà tenersi a New York tra Trump e Rouhani influenza i mercati portando il petrolio a calare del 2%. Intanto anche il New York Times fa notare di una "certa apertura diplomatica" del presidente americano.

Cose che si dicono, prezzi che cambiano

Oltre all'ormai costante violazione degli accordi internazionali di Parigi sul nucleare, lo scontro tra l'amministrazione Trump e l'Iran guidata da Hassan Rouhani, avrebbe causato anche il licenziamento di John Bolton (consigliere per la sicurezza nazionale americana).

In breve, il licenziamento sarebbe stato causato da un litigio fra Trump e Bolton, in quanto il primo avrebbe espresso il desiderio di incontrare il suo omologo iraniano, andando così contro la volontà Politica del secondo, che poco tempo addietro proponeva come unica soluzione il bombardamento di Teheran. Questa "volontà pacificatoria", questa affabilità nel volere incontrare Rouhani (probabilmente a New York verso la fine del mese) ha fatto sì che il petrolio precipitasse oltre il 2%. Tutto questo mentre l'Opec taglia le stime sulla richiesta di petrolio a causa dell'arresto dell'economia globale. Secondo gli ultimi dati settimanali gli Stati Uniti avrebbero ottenuto un aumento di scorte distillari del 2,7 milioni di barili, ma sarebbero scesi del 6.9 mb in quelle di greggio.

Un nuovo Trump?

Sebbene le intenzioni di Donald Trump siano quelle di un vertice a New York all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e, come si è detto sopra, per questa sua volontà ha anche licenziato il consigliere per la sicurezza nazionale, da Teheran non sembra esserci grande entusiasmo per l'auspicato incontro del presidente USA.

Perlomeno ad oggi sembra non siano arrivate risposte positive. Eppure anche il New York Times ha notato questa certa disponibilità trumpiana, questa apertura diplomatica che, oltre Rouhani, sembra tendere anche verso la Corea del nord di Kim Jong Un. L'irrefrenabile capo della Casa Bianca aveva infatti mostrato una certa tolleranza per i test missilistici degli ultimi mesi, condotti dal dittatore.

Mentre era rimasto ostile l'ormai ex consigliere Bolton. L'uscita di Bolton coincide anche, su un piano temporale, con un'altro tentativo di pace, un altro trattato, voluto da Trump. Mr. Donald Trump starebbe infatti cercando le giuste condizioni per trattare coi talebani e lasciare l'Afganistan in modo definitivo.