La serenità è per il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, una mera parola teorica. Infatti, il Premier non cela la propria preoccupazione nei confronti di Matteo Renzi . "Ci sono 61 milioni di italiani che hanno urgenza - afferma Conte - e rischiamo di non andare avanti".

Conte: 'Renzi è scorretto'

Inaccettabilità e scorrettezza sono i termini con cui il Presidente del Consiglio descrive il comportamento di Matteo Renzi, visto come un "nuovo Salvini". Rivendicare un primato che nemmeno esiste, credere di aver evitato lui l'aggravio dell'Iva è, a giudizio di Conte, una mistificazione della realtà, nonché uno dei fattori che potrebbe precludere la possibilità di continuare questa esperienza di governo.

E' pertanto indispensabile che Renzi ponga fine al suo esacerbante protagonismo, è necessario mettere in moto un cambiamento radicale per avviare un solido lavoro di squadra.

Le reazioni degli altri partiti di maggioranza e opposizione

Dunque, a distanza di un mese dalla nascita dell'attuale esecutivo giallorosso, i malumori che cominciano a registrarsi sono fin troppo pesanti e quasi insostenibili. L'atto più importante del governo risale al 30 settembre scorso, quando il Consiglio dei Ministri approva la Nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia e Finanza). Al suo interno, il provvedimento che riscuote successo e ampi consensi è l'azzeramento delle clausole di salvaguardia sull'Iva per il 2020, anno in cui si prevede altresì una crescita del Prodotto Interno Lordo (Pil) pari allo 0,6% e una riduzione delle clausole sopra citate prevista nel biennio 2021-2022.

Dal Partito Democratico, il Ministro della Cultura Dario Franceschini appoggia Conte, condividendo la necessità di un lavoro di squadra il più possibile coeso. Interviene anche il capo politico del Movimento Cinque Stelle e Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, secondo il quale si tratta di litigi pressoché inutili. "Sono sicuro - puntualizza Di Maio - che porteremo a casa un'ottima legge di bilancio.

Le tasse si devono abbassare, dobbiamo fare una seria lotta all'evasione. Mi fido di Conte". Enrico Letta consiglia di procedere con prudenza, invitando Conte e Zingaretti a stringere un patto con Matteo Renzi e "se Renzi non rispetta il patto, si vada al voto".

Nel frattempo, ad assistere divertito a tale spettacolo è il leader della Lega, Matteo Salvini, il quale spera che questo braccio di ferro tra Conte e Renzi, senza alcuna prospettiva di riappacificazione, comprometta seriamente la maggioranza determinandone una sua caduta e permettere finalmente al popolo italiano di esprimersi a riguardo, di dire chi ha voglia di vedere al governo.