Molto intenso il confronto tv tra Matteo Renzi e Matteo Salvini a Porta a Porta: lo scontro politico è stato forte, con accuse reciproche da parte dei due Matteo della Politica italiana. Tanti i temi toccati, dalla nascita del governo Conte bis alla questione immigrazione, dall'economia alle tasse. Il programma è andato in onda alle 22:50 dopo la partita della nazionale.
Lo scontro politico
Molto intenso il confronto tra Salvini e Renzi: il primo affondo è stato tentato dal leader della Lega, che ha accusato il nuovo esecutivo di voler mettere delle imposte sulle vincite ai giochi televisivi.
Non si è fatta attendere la replica di Renzi, che ha ironizzato sul fatto che da giovane lui ha pagato le tasse per aver vinto alla 'Ruota della Fortuna'.
Poi il dibattito si è acceso: con Salvini che ha accusato Renzi di aver fatto nascere il governo "sotto un fungo", mentre la Lega continua a volare forte nei sondaggi, andando oltre il 30%. ll leader del Carroccio ha rivendicato il suo stare in mezzo ai lavoratori e alla gente, "all'Italia delle pro loco, dei comuni, delle sagre: e se la Lega ha il 33% contro il 3% di Italia Viva significa che qualcosa ha fatto di buono".
La replica dell'ex premier non si è fatta attendere con Renzi a ricordare a Salvini che fa politica da 27 anni senza aver mai portato nulla a casa: "La sua è la politica degli spot".
La crisi di governo di agosto
Altra questione toccata nel corso del confronto televisivo è stata la fine del governo gialloverde avvenuta in estate: secondo Renzi il colpo di sole che ha preso al Papeete "lo fa rosicare ancora adesso" e ha aggiunto che "Quando si va a votare lo decide la Costituzione", mica il "menù di un beach club".
E sulla formazione del governo il fondatore di Italia Viva ha sottolineato che le opzioni da scegliere erano due, o "seguire il diktat del Papete" oppure "fare un'operazione di Palazzo, machiavellica, ma a tutto vantaggio degli interessi dell'Italia". L'ex premier ha sottolineato che se si fosse andati a nuove elezioni, lo spread sarebbe salito alle stelle.
Dal canto suo l'ex ministro dell'Interno ha risposto che non si commette alcun reato nell'andare in spiaggia con il proprio figlio. Salvini ha aggiunto, poi, che mentre la sinistra è abituata allo champagne di Montecarlo lui ha preferito rimanere sulla spiaggia italiana di Milano Marittima.
Tasse e migranti al centro del dibattito
Sulla questione fiscale Salvini ha accusato il nuovo governo di voler introdurre nuove tasse, su bibite gassate, merendine e cellulari; il leader della Lega ha, poi, rincarato la dose accusando l'esecutivo di essere troppo europeista, "così vicino a quell'Europa che con le banche massacra i risparmiatori". E sulla questione Flat Tax ha puntato il dito contro i Cinque Stelle che non gliel'avrebbero fatta fare.
L'ex titolare del Viminale ha rivendicato, inoltre, i successi della Lega sul tema migranti, sostenendo che all'epoca del governo Renzi erano 500mila, mentre con lui sarebbero stati soltanto 28mila.
Dal canto suo invece Renzi ha attacca il leader del Carroccio sostenendo che non c'è una minaccia di invasione, e che la "vera emergenza è la sicurezza, non l'immigrazione". Renzi sostiene però che bisogna aiutarli a casa loro prima che possano aumentare gli sbarchi nei prossimi vent'anni, e ha accusato la Lega di aver "tagliato i fondi per la cooperazione internazionale".