Con 553 sì il taglio dei parlamentari diventa legge. E' così che il disegno della riforma costituzionale, che prevede una riduzione di 345 parlamentari, supera l'ultimo passaggio nell'aula di Montecitorio. Il provvedimento per il quale si è battuto il Movimento Cinque Stelle ha raccolto una maggioranza trasversale: si sono schierati a favore, infatti, non solo il Partito Democratico, Liberi e Uguali e Italia Viva, ma anche il centrodestra.

Ad esprimere un parere contrario sono stati il gruppo Misto e una rappresentante di Forza Italia. Anche fra i pentastellati non si è registrata la massima compattezza: quattro di loro erano in missione, cinque erano assenti e, tra i presenti, Andrea Colletti non ha contenuto il proprio dissenso.

Roberto Giachetti, esponente dell'ala renziana, pur avendo votato a favore, ha fatto sapere che procederà con una raccolta firme per indire un referendum attraverso il quale bloccare il testo.

Giornata storica per il Movimento Cinque Stelle

La soddisfazione derivante dall'approvazione del disegno di legge, che ha permesso di vedere realizzato uno dei punti cruciali della militanza Politica grillina, è stata celebrata come "giornata storica" e festeggiata davanti a Montecitorio con un enorme striscione giallo illustrante le foto delle poltrone con accanto delle forbici di cartone.

Anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pur non essere fisicamente presente si è pronunciato a riguardo, affermando che il taglio dei parlamentari è direttamente proporzionale a un'efficienza maggiore del sistema parlamentare.

"Ci attendiamo" sottolinea il Premier "Una maggiore vicinanza dei cittadini alle istituzioni".

"E' una vittoria per i cittadini italiani" esulta intanto il Ministro degli Esteri e capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. "Siamo stati" continua poi rivolgendosi agli alleati di governo "e saremo sempre leali.

Abbiamo stabilito un percorso che possa mettere a posto i regolamenti della Camera e del Senato, la legge elettorale, di modo che si attivino tutti i pesi e i contrappesi che servono a questa riforma". D'altronde, l'approvazione di tale normativa era uno dei motori necessari per far partire il governo Conte 2.

Zingaretti: 'Teniamo fede al programma di governo'

"La riduzione dei parlamentari" afferma il segretario del Partito Democratico, Nicola ZIngaretti "E' una riforma che portiamo avanti, in forme diverse da 20 anni. Abbiamo deciso di votarlo tenendo fede al primo impegno del programma di governo e anche perché abbiamo ottenuto che si inserisca dentro un quadro di garanzie istituzionali e costituzionali che prima non c'erano".

Quanto a Matteo Salvini, "La Lega non tradisce" esordisce il leader del Carroccio, "ma a differenza del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle mantiene la parola".

Il confronto con gli altri parlamenti dell'Unione Europea

Da un raffronto con gli altri parlamenti dell'Unione Europea, elaborato dal servizio studi di Montecitorio, è emerso che attualmente la Camera dei Deputati con 630 eletti è tra le "Camere basse" con il maggior numero di deputati, inferiore solo al Bundestag tedesco (709 componenti) e al parlamento inglese (650 componenti).

Con la riduzione dei deputati da 600 a 400, la Camera dei Deputati si allinea a quelle degli altri Paese europei, pur contando tuttavia un numero sempre elevato di eletti, ma in ciò deve essere considerato il numero della popolazione e di abitanti per deputato eletto.

In realtà, il confronto con le altre sedi parlamentari si è rivelato più complicato del previsto per due motivi. Innanzitutto perché non tutti gli Stati membri hanno una struttura bicamerale e, laddove vi è la Camera Alta, in alcuni casi, essa non è eletta direttamente dai cittadini, elezione che invece si verifica nel nostro Paese.

Diverso è il ragionamento per il Senato della Repubblica, partendo dal presupposto su 28 paesi dell'Unione Europea, in 15 non è presente la Camera Alta.

In Germania l'organo consta di 69 membri, che secondo l'articolo 51 della Legge tedesca deve essere composto dai membri del governo dei Lander, che provvedono tanto alla loro nomina quanto alla loro revoca. Nel Regno Unito, invece, la Camera dei Lords conta 792 componenti, che risponde a logiche rappresentative di natura totalmente differente. Vi sono i Lords di diritto, esponenti della Chiesa anglicana e i Lords per diritto ereditario. Infine, in Francia il Senato si compone di 348 membri, ma si discute per un disegno di legge atto a diminuirne il numero a 244.