È un Nicola Zingaretti in gran forma e quasi inedito nel ruolo di fustigatore del governo di cui fa parte, quello apparso nello studio di Non è l’Arena domenica 20 ottobre. Il Segretario del Pd, intervistato dal conduttore del talk show domenicale di La7, Massimo Giletti, ne ha avute per tutti. Ma la sua attenzione si è focalizzata soprattutto sull’attuale alleanza di governo con M5S e Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. Zingaretti ha promesso che il suo partito sarà “responsabile” e proverà in tutti i modi ad “andare avanti” con il governo Conte Due.

Ma molto dipenderà dal comportamento di pentastellati e renziani, invitati senza troppi convenevoli a smetterla di fare i “furbetti”, come sta accadendo sul tema della manovra finanziaria. L’avviso sembra quasi un ultimatum: bisognerà rispettare i patti sottoscritti, altrimenti, questa la sua fosca previsione, gli italiani che non sono dei “cog...” scateneranno una rivolta.

La previsione di Nicola Zingaretti: ‘Italiani stanchi, ci sarà una rivolta se non si rispettano gli accordi’

“Voglio dire che noi saremo molto responsabili - prende subito il toro per le corna Nicola Zingaretti a Non è l’Arena - diciamo ai nostri alleati che secondo noi si può andare avanti. Ma nessuno continui o ricominci a mettere le bandierine sulle proprie identità - avverte gli alleati di governo il Segretario Pd - perché di questo gli italiani sono stanchi.

Questo è un popolo molto paziente, gli abbiamo fatto delle promesse, è calmo, ma gli italiani non sono dei cog…, quindi ora bisogna mantenere gli accordi e bisogna rispettarli, perché altrimenti si arrabbiano e giustamente ci sarà una rivolta. Scusate se uso questa parola, ma è una parola corretta”.

Il Segretario Pd minaccia: ‘Se non ci sono risultati ne dovremo prendere atto’

Il conduttore di Non è l’Arena Massimo Giletti, lasciato passare lo sfogo di Zingaretti, gli domanda a bruciapelo “se invece si dovesse andare avanti con un continuo tira e molla, che tutto sommato ha caratterizzato il periodo del Conte Uno, dove ogni giorno c’erano grosse tensioni.

Se queste tensioni che sono uscite adesso quasi inaspettate, come ha detto lei, dovessero invece continuare, lei stacca la spina o no? A quel punto cosa fate? Continuate a litigare come prima gli altri?”. Quesito a cui il numero uno del Pd risponde senza esitazioni. “Non ho problemi a dire che il Pd farà di tutto per andare avanti, farà di tutto per dare stabilità - promette solennemente - ma se non ci sono risultati del governo allora ne dovremo prendere atto e dire agli italiani ‘guardate, non ce l’abbiamo fatta a mantenere gli impegni’ e chi è stato il protagonista dell’eventuale fallimento dovrà rispondere davanti al Paese delle proprie responsabilità, perché non si va avanti con polemiche continue e bisticci”.

‘Alternativa credibile al centrodestra o tutti più deboli’

Insomma, una posizione molto ferma uella di Nicola Zingaretti, replicata anche discutendo della manovra finanziaria che il Parlamento si accinge ad esaminare. Va bene discutere, dice il Segretari Pd, ma una “battaglia politica è inaccettabile”. Soprattutto alla luce del fatto che “il centrodestra è tornato unito a piazza San Giovanni”. Dunque, ora più che mai, “o si dimostra che c’è un’alternativa credibile a quella piazza, di persone che combattono nei territori, oppure tutti saranno più deboli. Quindi - conclude Zingaretti - io non nego agli alleati il diritto di dire la loro, però nessuno strumentalizzi il dibattito perché quella legge l’hanno sottoscritta tutti e i furbetti non si possono fare”.