Trionfo del centrodestra in Umbria, una regione che dal 1970 era amministrata dal centrosinistra e che con la recente tornata elettorale ha voltato pagina.

Soddisfazione da parte della nuova governatrice Donatella Tesei, la quale incassa il 57,5% dei voti, superando di gran lunga il candidato avversario Vincenzo Bianconi, presentato dal Partito Democratico e dal Movimento Cinque Stelle, fermatosi al 37,5% delle preferenze espresse.

Primo partito di gran lunga è la Lega con quasi il 37%. Bene anche Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni che si porta al terzo posto su scala regionale (10%), mentre Forza Italia si ferma al 5,5%.

Ma Silvio Berlusconi non si perde d'animo e su Twitter scrive che "il centrodestra unito rappresenta la maggioranza degli elettori".

La sconfitta del Movimento Cinque Stelle e del Pd

L'alleanza con il Partito Democratico per il Movimento Cinque Stelle non è stata fruttuosa. Infatti, per i pentastellati si tratta di una sconfitta clamorosa, una perdita che ora induce a nuove riflessioni non soltanto a livello regionale, bensì anche nazionale.

Il Partito Democratico, nonostante lo scandalo sulla sanità (le dimissioni dell'ex governatrice Catiuscia Marini per via dell'inchiesta sui concorsi pilotati dell'Ao di Perugia) e la recente scissione di Matteo Renzi, prende il 22% dei voti. Il Movimento Cinque Stelle invece incassa soltanto il 7,5%, attestandosi al quarto posto nella classifica delle liste, dopo Fratelli d'Italia, e constatando quasi un dimezzamento rispetto alle elezioni europee dello scorso 25 maggio.

Sul Blog delle Stelle, i grillini scrivono che "il patto civico per l'Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l'esperimento non ha funzionato". Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile.

"E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti".

Per quanto riguarda il governo, il Movimento si dice consapevole che le alleanze con altre forze politiche - che sia la Lega o il Partito Democratico - rappresentano una condanna, poiché "sacrificano il consenso". Ma i grillini puntualizzano che per loro ciò che conta non è il consenso, quanto piuttosto "portare a casa i risultati, come il carcere agli evasori e il taglio dei parlamentari".

Il Centrodestra

Il voto in Umbria possiede un significato particolare. Si trattava, infatti, della prima tornata elettorale dopo la caduta del precedente esecutivo giallo-verde e la nascita di quello giallo-rosso.

La visione dei leader della coalizione del centrodestra non si limita alla sola regione umbra, ma assume un significato nazionale. "Questo sonoro ceffone al governo giallo-rosso - dichiara espressamente Giorgia Meloni - la dice lunga su quello che gli italiani pensano. Fossi in Conte domattina rassegnerei le dimissioni".

Ugualmente dura è la replica di Matteo Salvini. "Un Presidente del Consiglio - afferma il leghista - che dice che il voto degli umbri conta poco o nulla, come quello dei leccesi, è un omino". Durante i festeggiamenti con gli elettori, l'ex ministro dell'Interno ribadisce che coloro che occupano le poltrone del governo nazionale: "I giorni sono contati".

Conte: 'Sarebbe un errore interrompere questo esperimento'

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il Premier Giuseppe Conte - riflettendo sulla sconfitta appena subita - è dell'opinione che "Sarebbe un errore interrompere questo esperimento per via di una Regione che rappresenta solo il 2% della popolazione nazionale". Lo stesso Presidente del Consiglio ammette in seguito di non aver fatto campagna elettorale, altrimenti "avrei girato porta a porta un mese, 24 ore al giorno". Ma la foto di Narni con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Roberto Speranza e il candidato del centrosinistra Roberto Bianconi, dimostra che in qualche modo si è speso anche in prima persona.

Nel frattempo, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti - nonostante la necessità di una profonda riflessione - sostiene che le polemiche sulla manovra non sono sicuramente state d'aiuto nel voto.

Diversa è la reazione di Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Partito Democratico, il quale auspica che per le prossime regionali: "Il Partito Democratico discuta meglio con i territori se sia o meno il caso di presentarsi in coalizione". Per quanto riguarda il governo, invece, Marcucci sostiene che tale sconfitta non avrà conseguenze.